#Tiriguarda è l’hasthag lanciato dall’associazione Anlaids per sensibilizzare l’opinione pubblica in occasione della 30eisma giornata mondiale contro l’AIDS. Da tempo, ormai, si parla sempre meno delle infezioni di HIV contratte, e l’AIDS appare quasi come una malattia lontana, qualcosa che condanna gli altri ma a noi non può succedere, e che è quasi sconfitta, poco pericolosa, insomma. Niente di più sbagliato.
In realtà, la situazione è molto grave e va peggiorando. Infatti, il tasso di nuove infezioni da HIV ha raggiunto il suo culmine lo scorso anno per il decennio 2008/2018, facendo suonare un vero e proprio campanello d’allarme. Basti osservare che nonostante gli enormi progressi compiuti nel controllo dell’endemia globale dagli anni ’80 a oggi, in Europa lo scorso anno ci sono stati 160mila casi di HIV. In pratica 20 persone ogni 100mila, un netto aumento rispetto alle 18,2 del 2016, secondo un rapporto congiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). In più, tutti i nuovi soggetti a cui è stato diagnosticato l’Aids, avevano la malattia già a uno stadio avanzato, con tutto quello che una simile condizione comporta.
Quest’anno, a livello mondiale, la parola d’ordine sarà: “conosci il tuo stato”, in sintonia con il rapporto dell’UNAID presentato la scorsa settimana che ha rilevato come oltre 9,4 milioni di persone che sono già state infettate dall’HIV in tutto il mondo, non sanno attualmente di aver contratto il virus. L’obiettivo da raggiungere è quello di invitare tutti i cittadini a effettuare il test gratuito e anonimo, in un’ottica di prevenzione o di cure tempestive in caso di sieropositività.
In Europa, lo scorso anno, oltre l’80% delle infezioni – circa 130.000 – sono state individuate nell’Europa dell’Est. Spesso in alcuni di questi paesi esiste una visione ancora piuttosto conservatrice della realtà e ciò rende molto difficile fare coming out, e informarsi sulle proprie condizioni di salute accettando di parlare con i medici della propria omosessualità o magari della propria dipendenza da certe droghe. Per questo l’Europa dell’Est ha subito questo aumento delle infezioni, come ha rivelato il dottor Masoud Dara, coordinatore per le malattie trasmissibili e responsabile dell’HIV presso l’OMS Europa. A differenza dei paesi dell’Europa orientale, quelli dell’Unione europea hanno visto diminuire le infezioni che sono passate da 6,9 ogni 100.000 persone del 2016 alle 5,8 per 100.000 del 2017.
L’HIV è una malattia attualmente incurabile ma per fortuna gestibile, che danneggia il sistema immunitario e limita la capacità di una persona di combattere le infezioni quotidiane. Se non viene diagnosticata precocemente, la malattia, trasmessa da persona a persona, può svilupparsi in AIDS , che ha causato circa 35 milioni di vittime dal 1981. Più di due terzi delle persone che vivono con l’HIV si trovano ancora nell’Africa sub-sahariana. Questo dovrebbe farci molto riflettere, anche per gli sviluppi futuri che la situazione potrebbe avere sul nostro Servizio Sanitario Nazionale che presto si potrebbe trovare a dover arginare una vera e propria epidemia, oltre a tutto tra gente che spesso non ha nemmeno una fissa dimora, e quindi molto difficoltosi da monitorare, controllare e curare. Naturalmente, tutto a spese nostre. Come sempre.
Intanto, tornando in Italia e all’hasthag #Tiriguarda, l’Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids vuole puntare i riflettori su quello che anche nella penisola sembra un problema un po’ dimenticato. Lo spot recita: “Drogati, checche, froci, prostitute, transessuali, lesbiche, omosessuali, bisessuali, polisessuali, eterosessuali, mamme e papà, figlie e figli… tu. #Tiriguarda”…. Perché in effetti l’AIDS è una malattia che non guarda in faccia nessuno, dove certo ci sono categorie più esposte, ma tutti possiamo esserne vittime, basta una sciocchezza, una superficialità e qualche volta, quando si è molto sfortunati, non serve nemmeno quello. Per questo bisogna riportare l’attenzione al massimo. Per valorizzare ancora di più la sua campagna, l’Alaids ha scelto alcuni personaggi noti dello spettacolo: da Tiziano Ferro a Rudy Zerbi, da Giorgio Panariello a Fabio Volo, da The Jackal a Giulia Valentini. Saranno loro a prestare il volto e la voce a questa iniziativa.
In Italia la malattia in questo momento presenta un andamento stabile (comunque circa 40mila nuovi casi ogni anno), che però non è un’informazione positiva, visto che lo scopo dovrebbe essere quello di portare la tendenza verso significative diminuzioni. Attualmente, la fascia d’età più colpita è quella che va da 25 a 29 anni, che riguarda eterosessuali come omosessuali, e che si verifica per rapporti sessuali non protetti.
Il Segretario nazionale di Anlaids, Federico Torzo, in un comunicato stampa ha detto: “L’emergenza è cambiata negli anni. 30 anni fa le opzioni terapeutiche erano poche e molto costose e quindi l’obiettivo principale era quello di salvare la vita dei malati. Oggi ci sono cure efficaci e accessibili che riescono a cronicizzare la malattia, ma bisogna ancora bloccarne la diffusione. L’informazione e la prevenzione sono fondamentali per ostacolarla: proteggetevi e fate il test”.
“Se le persone che non sono consapevoli di avere contratto l’Hiv facessero il test e si curassero, in due anni si avrebbe la riduzione dell’80% delle nuove infezioni”, ha aggiunto il Direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive al Policlinico di Milano, Andrea Gori.
Affinché questa trentesima giornata mondiale contro l’AIDS non passi inosservata, in Italia sono previsti eventi per sensibilizzare e la distribuzione di materiale informativo affinché l’informazione in materia sia sempre maggiore. Inoltre, verranno messe a disposizione dei cittadini delle postazioni dove fare gratuitamente il test. A Roma, la Piramide Cestia verrà illuminata di rosso e bombardata da messaggi luminosi di sensibilizzazione.