La scuola e i suoi insegnanti rimangono la priorità per questo Paese, che intende supportare tutte le parti coinvolte, ovvero quella degli studenti e quella dei loro formatori.
Durante il Consiglio dei Ministri dello scorso 6 aprile è stato approvato un decreto legge contente misure per il rafforzamento della PA.
All’interno del decreto, per l’anno scolastico 2023/2024, è prevista tra le altre cose “una procedura straordinaria di reclutamento per i docenti, inseriti nella prima fascia delle graduatorie provinciali per le supplenze o negli appositi elenchi aggiuntivi, che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno. Inoltre, si interviene sulle modalità di svolgimento del concorso per i dirigenti tecnici con funzioni ispettive del Ministero dell’istruzione e del merito, in modo da sbloccare le procedure per il relativo reclutamento.”
Come si apprende da un articolo de “Il Sole 24 Ore”, sembra essere finalmente pronto il piano definitivo delle nuove assunzioni per il personale scolastico.
Come prima cosa, via libera all’assunzione per 19 mila nuovi insegnanti di sostegno: garantire il giusto supporto a tutti gli studenti, anche e soprattutto quelli che ne hanno maggiore necessità e bisogno, rappresenta una priorità del Governo, che con questa decisione dichiara nuovamente di essere al fianco dei ragazzi del nostro Paese.
Questo è però solamente un primo passo per riformare la nostra scuola. Successivamente, sarà la volta del concorso per assumere 30mila precari, così da dare una svolta all’organico scolastico e assicurare una stabilità economica e di collocazione a tutti coloro che, ancora oggi, sono costretti a vivere nell’incertezza pur di dedicarsi alle giovani menti.
La scuola è l’ambiente in cui si forma e modella la mente e la personalità delle nuove generazioni. È dunque fondamentale garantire che essa sia attenta ai bisogni e allo sviluppo culturale e personale degli studenti. Gli insegnanti hanno l’arduo di contribuire alla generale formazione dei più giovani. Per farlo, è necessario che siano garantite ai formatori le migliori condizioni possibili. Perché il lavoro degli insegnanti non è un semplice lavoro: è una vera e propria missione. Una missione che modella il futuro stesso della nostra Nazione.