270mila euro per pagare una manifestazione che – de facto – è stata appannaggio della sinistra, visti i numerosi esponenti progressisti giunti sul palco di Piazza del Popolo. Una situazione surreale a Roma, dove l’evento pro-Europa e soprattutto anti-destra, è stato spacciato per istituzionale e dunque suscettibile di ricevere soldi pubblici. Cala così il gelo sulla Roma di Roberto Gualtieri: i cittadini della Capitale sono già costretti a convivere con disservizi, degrado urbano e una gestione amministrativa spesso inefficiente. La cifra, utilizzata per coprire le spese di allestimento del palco, è stata gestita tramite Zetema, società partecipata dal Comune per eventi culturali, trasformando di fatto un evento politico in una spesa a carico della collettività.
L’evento ha visto la presenza di esponenti di spicco della sinistra, rendendo evidente il suo carattere politico. Uno schiaffo ai cittadini romani, costretti a pagare di tasca propria una manifestazione caratterizzata da un forte connotato politico. I fondi pubblici appartengono a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro opinioni politiche, e usarli per finanziare eventi del genere può distorcere il principio di neutralità delle istituzioni. Ma evidentemente, questi concetti risultano un po’ stretti per qualcuno.
E proprio per questo è stata forte la risposta della federazione romana di Fratelli d’Italia, che sui social e dal vivo, al Campidoglio, ha iniziato una pesante battaglia contro la Giunta Capitolina. E non a caso, la vicenda è finita sotto la lente della Commissione Trasparenza di Roma Capitale, guidata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Federico Rocca, che ha sollevato dubbi sulla legittimità dell’intervento economico per un evento di chiaro carattere politico.
Sono molti i dubbi sulla trasparenza dell’operazione. E non aiutano affatto le risposte e le giustificazioni arrivate dalla Giunta capitolina, che ha prima rivendicato il finanziamento spiegando proprio che si trattava di un evento istituzionale, aggiungendo poi che la scelta risiede nel sostegno ai valori europei. È stato scoperto che Zetema, la società intermediaria da cui è partito il bonifico, ha contribuito ad altre iniziative, come le celebrazioni per la caduta del Muro di Berlino e la fiaccolata per Navalny.
“Gualtieri vergogna capitale”
Spiegazioni che però non hanno convinto Fratelli d’Italia, che ha organizzato un flash mob all’interno dell’aula consiliare. “Gualtieri vergogna capitale” si leggeva sullo striscione esposto dai consiglieri capitolini di Fratelli d’Italia, ma anche da rappresentanti regionali e nazionali. C’era ad esempio Marco Perissa, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore della federazione romana del partito, che in un video pubblicato sui social ha spiegato di essere in Aula Giulio Cesare per “rappresentare la nostra indignazione e quella dei cittadini” sul tema: uno sperpero di risorse “in una città in crisi, con le strade devastate, i trasporti pubblici al collasso e i cittadini sempre più in difficoltà: non funziona così”, ha spiegato Perissa. Numerosi slogan tra il serio e il faceto: Rocca, come tutto il partito, ha chiesto chiarezza per capire come sono stati spesi i soldi dei cittadini romani.