94 morti in mare, di cui 35 bambini. Poi il Consiglio dei Ministri proprio lì, nella zona del naufragio, con la promessa che quelle tragedie non sarebbero più accadute. L’arrivo della premier, acclamata dalla folla accorsa. E quella promessa che si cerca di mantenere contro le speculazioni della malavita, che lucra sulle partenze dei migranti, ammassati sui barchini per attirare l’attenzione dei soccorritori, dopo aver pagato migliaia di euro agli scafisti. Nell’ultimo anno, le morti in mare sono state dimezzate, da duemila a circa mille. Ancora troppe, ma già un chiaro segnale che soltanto fermando le partenze è possibile bloccare i naufragi e salvare vite umane.
A due anni dalla strage di Cutro, però, resta la speculazione. Le lacrime di Elly Schlein, giunta sulla spiaggia del naufragio per commemorare l’accaduto, si alternano a un vanaglorioso (più vano che glorioso) tentativo di intromettersi nel processo in cui sono coinvolti alcuni soccorritori che quella notte fecero evidentemente troppo tardi. Si mette dalla parte dei superstiti e dei familiari delle vittime, che giustamente cercano la verità per capire cosa non ha funzionato in quella fredda serata di febbraio. Una serata sulla quale continuano le indagini che hanno già portato alla condanna per gli scafisti, i veri criminali e responsabili di tragedie come queste. “Perché – si chiede la segretaria del Partito Democratico – i soccorsi non sono partiti subito? Cosa o chi l’ha impedito? Com’è stato possibile far annegare tutte queste persone a pochi metri dalla costa? Ci sono processi in corso, ma le domande non sono giudiziarie ma politiche. Ricordiamo bene la conferenza stampa del governo lì, le parole che furono usate, la freddezza”. Insomma, il vero tentativo della sinistra è far piovere una qualche responsabilità politica sul governo…
Speculazione senza sosta
Sappiamo benissimo che la sinistra ha già da tempo tentato di colpevolizzare le autorità, sostituendosi ai tribunali e dimenticando quel principio garantista di non colpevolezza fino a sentenza definitiva che tirano sempre in ballo, ma solo quando conviene a loro. Per forze dell’ordine e uomini di destra basta una condanna in primo grado (e a volte neppure quella) per essere ritenuti colpevoli dalla sinistra che emana patenti di democraticità ed evidentemente esperta di fedine penali pulite. E ogniqualvolta la sinistra tenta di colpevolizzare persino il governo sui fatti di Cutro, sbatte contro la realtà, una legislazione che fu voluta proprio dalla sinistra al governo, nel vicino 2021, per regolare le situazioni di emergenza e di soccorso in mare e che è ancora in vigore, e certamente era in vigore la notte del 26 febbraio 2023: “Quando si presume che sussista una reale situazione di pericolo per le persone, si deve adottare un criterio non restrittivo, nel senso che una notizia con un minimo di attendibilità deve essere considerata veritiera a tutti gli effetti. Alla ricezione della segnalazione l’U.C.G. deve intervenire immediatamente”. Dunque, stando così i fatti, è impossibile parlare di responsabilità politiche.
Se c’è responsabilità di qualcuno, lo dirà la magistratura. Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi, ricordando comunque l’immenso lavoro che Guardia Costiera e forze dell’ordine in generale svolgono per salvare vite. Restano comunque degli elementi indiscussi di legalità e di virtù che nessuna speculazione politica potrà mai mettere in discussione.