Siamo oramai certi di una cosa. Se alla sinistra qualcosa può andare male, Ilaria Salis ci sarà.
È una dote, questa, che la ahinoi eurodeputata non deve affinare più di tanto, dal momento che la sua capacità di riuscire sempre a dire la cosa sbagliata nel momento sbagliato è proprio un dono naturale, in grado di far andare ogni volta in cortocircuito una area politica già abbattuta di suo.
Ma questa volta, dobbiamo ammetterlo, Miss Salis l’ha sparata veramente grossa, tanto da essere diventata un tormentone virale sui social. Al punto che lo stesso algoritmo di Tiktok e Instagram potrebbe essere andato nel pallone, quasi fosse rimasto anche lui incredulo.
La Salis non riesce nemmeno a reggere un’ospitata web, e lo sproloquio diventa virale
Procediamo con ordine. Perché qua la situazione si fa decisamente complessa.
La scena del ‘delitto’ è la sala di registrazione di “Pulp Podcast”, a doppia conduzione Fedez-Mr. Marra (per i meno informati, il primo è il rapper del popolo ma con la casa a City Life, il secondo è una specie di influencer dai discutibili capelli rasta). Il podcast in questione, in ogni sua puntata, riceve degli ospiti più o meno politicamente esposti, con l’intento di affrontare questioni spinose al centro della cronaca di tutti i giorni.
Tra le ultime ospitate, c’è stata appunto quella di Ilaria Salis. La quale è riuscita in un colpo solo ad affossare secoli di storia di diritti civili e financo la nostra stessa Costituzione. Il tutto in poco più di un’ora di registrato. E ha finito anche per dare il colpo di grazia ai suoi compagni rossi, che dopo queste esternazioni non sanno veramente più dove mettere la faccia per la vergogna, rivelatisi del tutto incapaci di giustificare una tale quantità di alienanti esternazioni.
In particolare, la paladina della giustizia- ma con una comoda poltrona a Bruxelles- ha puntato l’attenzione su due tematiche, ovvero quella del cosiddetto ‘diritto ad abitare’ e quella relativa all’istituzione del carcere.
Tutela dell’abusivismo e abolizione delle carceri le priorità di una sinistra alla deriva
Per quanto riguarda la prima questione, non solo ha voluto ribadire che occupare abusivamente una proprietà, se non si hanno i mezzi per il proprio sostentamento (e già qui, forse anche il povero Carl Marx avrebbe qualcosa da ridire), sia del tutto giustificato e giustificabile. Ma se l’è anche presa con quegli imprenditori edili che lasciano le proprie costruzioni vuote- incredibile, per venderle al migliore offerente- senza pensare alle migliaia di persone a rischio sfratto. Che brutta gente, questa, che ancora pretende di poter disporre delle proprie cose in maniera autonoma (un diritto, fra l’altro, sancito non solo dalla nostra Costituzione all’articolo 42, ma anche dal Codice Civile-art 832).
In tutto ciò, dunque, una domanda sorge spontanea: ma la Salis, sta dalla parte del popolo o degli abusivi disonesti? Perché, a ben vedere, nel suo delirante discorso non ha preso in minima considerazione tutti quegli onesti cittadini che diventano di fatto vittime e si vedono drammaticamente sottrarre la propria casa -comprata magari con anni di sacrifici- o, peggio, che si ritrovano senza un tetto sopra la testa pur potendone godere per legge. Quasi come se non esistessero, quasi fossero invisibili e non degni di attenzione. Del resto, come abbiamo avuto modo di constatare, la legge è uguale per tutti. Ma per alcuni un po’ meno- e a volte finiscono anche per guadagnare un posto in Ue.
Ma lo sproloquio non finisce qui. Perché, sorpresa delle sorprese, la cara Salis prosegue e paragona l’istituzione stessa del carcere alla feroce schiavitù di un tempo, fino ad arrivare al culmine della follia e inneggiare alla abolizione delle carceri. Una affermazione che ha lasciato a bocca aperta addirittura Fedez, il comunista col Rolex per eccellenza, che però in questa occasione ha dovuto risponderle per le rime e ammettere che da una rappresentante dell’Ue si sarebbe aspettato una tesi un po’ più solida rispetto ad un generalissimo “depenalizziamo tutto e tutti e mettiamo i rei in comunità”. Quasi come se la pena detentiva non valesse a nulla, ivi inclusi tutti gli operatori del settore, che dunque possono anche starsene a casa perché in fondo il loro lavoro non conta poi tanto.
È dunque una visione del tutto distopica quella propinata da Ilaria Salis, per la quale anche il peggiore dei serial killer dovrebbe rimanere di fatto impunito, e per di più avere il diritto di essere coccolato e compreso per le sue brutali gesta. Una assurdità senza precedenti e che, si spera, non abbia prosieguo.
A questo punto, se dovessimo definire lo spettacolino messo in scena dall’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, potremmo dire che sotto certi aspetti assomiglia ad una commedia del grande Eduardo de Filippo, se pensiamo alla sua tragica comicità. Perché in effetti, è davvero uno spasso sentire certe sue battute. Ma diventa poi di una tristezza infinita se si pensa che dietro a tali elucubrazioni mentali c’è una rappresentante istituzionale che non solo crede nelle follie che dice, ma che vuole anche avere la ragione dalla sua parte e convincere gli altri a pensarla come lei.
Eppure, Ilaria Salis drammaticamente non è l’unico, ma solo l’ennesimo esempio di una sinistra alla deriva, che oramai vive in una condizione di completo scollamento dalla realtà. Una sinistra che passa da comici di professione a comici improvvisati che seguitano nella loro incapacità di guardare ai problemi della gente in maniera seria ed obiettiva, perché solamente in grado di vivere nella loro realtà ovattata e osservare il mondo attraverso le loro splendide lenti rosa. O, meglio, rosse.