I fondi agricoli dell’Unione europea devono essere salvaguardati; i dazi non avvantaggiano nessuno e l’Irlanda, con l’Italia ha “un ottimo rapporto”, dovrebbe rivedere la politica delle etichette sul vino. La giornata del ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a Bruxelles, per il Consiglio Agricoltura e pesca (Agrifish) dell’Ue è iniziata dal dibattito con i colleghi europei sulla Visione dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, presentata la settimana scorsa dalla Commissione europea. “Sono ben lieto di aver trovato parole importanti, trattate più volte anche da noi, riguardo la necessità di ricercare una sovranità alimentare europea con una presa di responsabilità sui vari ambiti che possono considerarsi strategici”, ha commentato Lollobrigida. Ma “una preoccupazione” riguarda i fondi dell’agricoltura.
“Noi riteniamo che l’agricoltura abbia necessità di stabilizzare le sue risorse sia per l’aspetto di produzione di cibo sia per l’aspetto di garanzia di custodia del territorio”, ha spiegato nella seduta di confronto con i suoi omologhi Ue.
Un concetto che il ministro ha precisato poi nel punto stampa pomeridiano. “La specificità dei fondi agricoli viene motivata nell’ambito dell’origine dell’unità politica dell’Europa”, ha affermato rispondendo a una domanda sulla possibile funzione tra i fondi agricoli e quelli della coesione. “Noi non riteniamo utile declinare in un quadro d’insieme gli interventi assegnandoli nella disponibilità delle singole nazioni. Peraltro sarebbe un passo indietro su politiche che invece devono essere inquadrate nell’ottica della sovranità alimentare europea come politiche d’insieme”, ha specificato. L’agenda del Consiglio Agrifish ha toccato anche il tema dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti e delle tensioni commerciali. Nella conferenza stampa al termine della riunione il commissario europeo Christophe Hansen, ha chiarito che sui mercati agricoli si vede “in generale una situazione più stabile nel complesso, ma con alcune preoccupazioni per settori specifici”. Qui “abbiamo molte incertezze geopolitiche e tensioni commerciali già sul tavolo o che probabilmente arriveranno sul tavolo. E questo porta a un certo nervosismo sui mercati.
La Commissione continua a monitorare attentamente i mercati a questo proposito”, ha aggiunto Hansen. Su questo fronte, Lollobrigida ha sottolineato la necessità di “individuare nell’ambito della Commissione una capacità di trattare con un alleato strategico come gli Stati Uniti” e di “tutelare” il settore “da scelte che a nostro avviso non avvantaggiano nessuno”. Ad esempio, le “tariffe sull’agroalimentare riteniamo che sarebbero un problema per le imprese europee ed italiane, ma anche un problema per il mercato statunitense portando a nostro avviso anche dei dati inflattivi che non raggiungono l’obiettivo che il presidente Trump si pone”, ha commentato Lollobrigida. Infine, nella giornata europea, Lollobrigida ha avuto un confronto bilaterale con il suo omologo irlandese, Martin Heydon. Noi “abbiamo un ottimo rapporto con l’Irlanda” ma “non segna punti a favore di un buon rapporto” se “una nazione che non produce qualcosa, in questo caso il vino, poi utilizza delle etichette che ne criminalizzano di fatto non l’abuso, che va criminalizzato, ma il consumo. Quindi abbiamo sottolineato questo fatto” al ministro irlandese dell’Agricoltura. “Sarebbe un segnale importante da parte dell’Irlanda ripensare la scelta delle etichette allarmistiche su alcuni prodotti”.