Ahi ahi De Luca! Ora può fustigare solo sé stesso

Il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca è stato condannato dalla Sezione Giurisdizionale campana della Corte dei Conti a risarcire all’Ente amministrativo da lui stesso presieduto la somma di 609mila euro. De Luca viene ritenuto responsabile di un danno erariale di 609mila euro, commesso con dolo, per la produzione e il rilascio di smart card regionali durante il periodo del Covid, considerate dagli inquirenti e dalla Corte dei Conti come un inutile duplicato del Green pass nazionale. Una strana e brutta copia, non adottata in nessuna altra Regione d’Italia, del già discutibile certificato verde imposto dall’allora Governo nazionale di Mario Draghi, che dimostrava l’avvenuta somministrazione del vaccino anti-Covid e permetteva l’accesso nei luoghi di lavoro, (aspetto questo, che la Storia deve ancora giudicare a dovere, visto che il pass vaccinale europeo e le varie restrizioni dei partner UE non contemplavano il lavoro), oltre a consentire gli spostamenti e l’ingresso nei locali pubblici.

Un parente degenere del Green pass che ha dilapidato parecchi soldi del contribuente, a giudicare dall’entità del risarcimento richiesto a Vincenzo De Luca. Il Governatore campano è celebre in tutta Italia, da Bolzano a Lampedusa, per il suo stile diretto e sanguigno esibito soprattutto in tante dirette social e televisive che hanno travalicato da tempo i confini della Campania. De Luca è un personaggio nazionale, complici anche le imitazioni del comico Maurizio Crozza, ma i suoi monologhi autocelebrativi e sprezzanti sino all’offesa personale verso tutto ciò che non appartiene al fantastico mondo deluchiano, la destra al governo anzitutto e poi, persino buona parte del Partito Democratico, ad iniziare da Elly Schlein, in cui pure milita il presidente campano, hanno ormai stancato e sono diventati prevedibili. Crozza, come tutti i comici, esaspera gli aspetti principali del soggetto imitato e veste i panni di un Vincenzo De Luca che crede di aver trasformato la Campania in un Eldorado, tuttavia, il Governatore piddino è abbastanza così nella realtà e ritiene di essere il migliore di tutti, anche dei propri compagni di partito.

Il Mezzogiorno, inclusa la Regione di De Luca, sta crescendo più del Nord Italia in termini di occupazione e imprenditoria, ma ciò sta avvenendo per le politiche avvedute del Governo Meloni e in Campania le sacche di degrado e di illegalità iniziano a venire meno grazie all’impegno in prima persona della premier. A Caivano sono riconoscenti nei confronti di Giorgia Meloni e molto meno verso Vincenzo De Luca. Eppure, il Governatore si è sempre atteggiato a superuomo e si è spesso arrogato il diritto di provare ad intimidire gli avversari e le varie controparti con insulti e volgarità. Per il ras campano il Governo Meloni è pieno di imbecilli e minorati mentali e la premier, beh, è una stronza. Non stiamo drammatizzando nulla perché De Luca si è espresso proprio così tempo fa e tutti possono ricordare. Dopo la sentenza della Corte dei Conti il fustigatore del PD farebbe bene a cominciare a fustigare il responsabile di un danno erariale che ammonta a 609mila euro. La supponenza di Vincenzo De Luca ha smesso di strappare risate ed è diventata sgradevole proprio durante la pandemia.

Nonostante l’importante ruolo istituzionale ricoperto, il presidente della Regione Campania giudicava come imbecilli e decerebrati, più o meno alla pari dei ministri di questo Governo, quei pochi tapini che osavano mettere il naso fuori casa, rivelando in tal modo una concezione securitaria e poliziesca della lotta al Covid-19. Le smart card regionali, inutili doppioni del Green pass, sono state l’ulteriore dimostrazione di un approccio illiberale e “cinese” che marciava di pari passo con le imposizioni fallimentari di Giuseppe Conte, Roberto Speranza e Mario Draghi. A sentire Elly Schlein, e pure lo stesso De Luca, sembrerebbe che il Governo Meloni, peraltro guidato da una “romana de Roma”, stia spaccando l’Italia con l’Autonomia differenziata a tutto vantaggio delle Regioni più ricche. Insomma, Giorgia Meloni più leghista e padana di Mario Borghezio. Ma un presidente di Regione che vede il territorio da lui amministrato come un qualcosa di diverso rispetto al resto d’Italia e stampa certificati vaccinali locali, quasi concorrenziali con quelli nazionali, non è forse una figura un tantinello para-secessionista e una mina vagante per l’unità della Repubblica? 

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.