Ieri si è svolta la terza riunione della Cabina di regia a Palazzo Chigi, al centro del dibattito l’importanza del Piano Mattei. Alla riunione, come informa Palazzo Chigi in una nota, hanno preso parte i Ministeri interessati, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la Banca d’Italia, l’Anci e un’ampia rappresentanza del Sistema Italia, degli Enti e delle società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, del mondo dell’università e della ricerca, del terzo settore e della cooperazione, delle associazioni datoriali e delle organizzazioni di categoria. Presenti anche i presidenti della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato e della commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati. Durante la riunione è stata illustrata la Relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, ribadendo quanto questo strumento sia un’iniziativa di respiro nazionale, che risponde all’interesse nazionale italiano di creare un nuovo modello di sviluppo e partenariato con L’Africa. Nel corso della riunione, è stata sottolineata la “forte sinergia tra il Piano Mattei, il Global Gateway dell’Unione Europea e la Partnership for Global Infrastructure and Investment lanciata in ambito G7”, in particolare attraverso la partecipazione italiana annunciata al Vertice G7 di Borgo Egnazia dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni al progetto infrastrutturale regionale del Corridoio di Lobito in Africa australe.
Il Piano Mattei costituisce la parte centrale della strategia energetica italiana, oltre che uno strumento per rafforzare la collaborazione con le Nazioni africane, ha ribadito il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. ‘’I progetti nel settore agricolo puntano a garantire la sicurezza alimentare e a promuovere lo sviluppo rurale, dando alle nuove generazioni africane l’opportunità di poter restare e costruire un futuro nella propria terra. L’Italia è un ponte naturale tra l’Europa e l’Africa. Guardare al Sud è nella vocazione geopolitica della nostra Nazione, e noi intendiamo valorizzare questa prospettiva, per gettare le basi di una crescita condivisa e prospera per tutti.’’ ha concluso il titolare del Masaf.
Un nuovo equilibrio geopolitico grazie al Piano Mattei
Il Piano Mattei, seguendo l’esempio di Enrico Mattei, guarda al futuro con una visione più pragmatica: senza negare l’importanza delle energie rinnovabili, si riconosce che la transizione debba essere gestita in modo realistico, guardando alla tutela degli interessi nazionali. Gas naturale, petrolio, idrogeno e rinnovabili devono coesistere per garantire non solo la sostenibilità ambientale, ma anche quella economica e sociale.
In un contesto globale in cui la dipendenza energetica rappresenta una minaccia per la stabilità nazionale, il Piano Mattei si pone tra gli obiettivi, quello di sviluppare delle collaborazioni bilaterali che permettano all’Italia di ridurre la dipendenza da fornitori instabili. Uno strumento essenziale, soprattutto guardando allo scenario internazionale, peggiorato drasticamente dopo la crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina, che il governo Meloni ha adottato come soluzione concreta a lungo termine per poter conservare la sua autonomia decisionale. Non si tratta semplicemente di una nuova politica energetica, ma di una strategia ‘’a lungo respiro’’, che punta a creare un nuovo equilibrio geopolitico.
In questo senso il Piano Mattei, attraverso il rafforzamento delle alleanze nel Mediterraneo e in Africa, è per l’Italia un’opportunità di riaffermare il proprio ruolo di protagonista nel panorama internazionale.