Di nuovo brutte notizie per gli strenui difensori del Superbonus 110%: ad Olbia sono state arrestate tre persone con le accuse di emissione di fatture false per operazioni inesistenti e truffa aggravata ai danni dello Stato. Le indagini, condotte dal Comando provinciale di Sassari della Guardia di Finanza sotto la guida della Procura di Tempio, sono partite dopo che alcuni proprietari avevano trovato cessioni di crediti per lavori di efficientamento energetico senza, però, che i lavori fossero iniziati. A quanto risulta, gli indagati avrebbero agito costituendo delle società che, mediante la creazione di fatture false, creavano i presupposti per ottenere le detrazioni. Questo è solo l’ultimo di tanti, oramai troppi, casi simili: si contano nell’ordine dei miliardi, infatti, i crediti d’imposta fasulli e irregolari scoperti finora. Numeri che ora vanno aggiornati, aggiungendo le cifre di questa ultima truffa: 5 milioni di euro di crediti e 400 mila euro di beni e attività sequestrati alle società.
Nonostante il moltiplicarsi di notizie simili, dalla sinistra non si sente nessun mea culpa, ma anzi giungono continue prese di posizione a favore della fallimentare misura: fallimentare non solo per i danni che sta ancora provocando alle casse dello Stato (circa 140 miliardi euro, l’equivalente di quattro manovre finanziarie, con numeri destinati a crescere), ma anche – è il caso di sottolinearlo – per aver creato un meccanismo che così facilmente e ripetutamente subisce delle frodi. Non era sicuramente questo – ce lo auguriamo, almeno – l’intento del governo giallo-rosso che volle fortemente la misura, ma dalla sua continua difesa da parte dei grillini c’è da imparare in quanto a tenacia e costanza: un amore, quello tra Superbonus e Movimento Cinque Stelle, che va oltre gli orribili effetti avuti sull’economia italiana e ai quali il governo Meloni deve cercare di rimediare. Con questa ultima manovra finanziaria, infatti, il centrodestra ha cercato di contribuire a un miglioramento del potere d’acquisto e, al contempo, un risanamento delle casse dello Stato; un’impresa ardua, soprattutto per una Nazione che, dopo anni di governo di sinistra, non si può dire navigasse nell’oro. Le tesi grilline parlano di una misura che ha aiutato il Pil e tutto il comparto edilizio in un momento di difficoltà. Tuttavia, oltre a dati positivi troppo circoscritti, il Superbonus pesa come un macigno sull’economia e ogni previsione contabile dei governi precedenti si rivelava puntualmente sballata, dovendosi continuamente aggiornare in peggio: questa la verità su una misura lacrime e sangue.