“L’anniversario della strage di Capaci va al di là del semplice ricordo di un martirio, quello di Giovanni Falcone, di sua moglie, Francesca Morvillo e degli uomini della sua scorta, poiché il ricordo si fa Memoria ed essa entra di diritto nel mondo della Storia, carnalmente intesa come idea da riattualizzare e testimoniare quotidianamente in ogni espressione del consesso civile. Il ricordo divenuto Memoria attraversa i banchi delle scuole, le università, gli uffici pubblici, il campo del privato, il mondo della politica e fortifica l’idea centrale dell’esempio di Giovanni Falcone: lo Stato è più forte della mafia, i suoi rappresentanti sono l’espressione di questa forza integerrima che non si piega di fronte al pericolo. Giovanni Falcone sapeva di essere al centro del mirino, eppure non esitò a sfidare il potere sulfureo dell’antistato, perché quell’idea di Stato nella quale credeva e che dobbiamo sempre tenere presente, non è altro che il concetto di giustizia di fronte alle leggi, alla società. E ciò che è ‘giusto’, socialmente riconosciuto, va perseguito, riattualizzato quotidianamente con nostro lavoro e col nostro esempio. Ed ecco che il ricordo sveste i propri panni per indossare quelli della Memoria comunitaria”.
Lo ha dichiarato il senatore Raoul Russo (FdI), membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.