“L’audizione della figlia del giudice Borsellino Lucia e dell’avvocato Trizzino, ieri in commissione Antimafia, ha aperto nuovi scenari sui quali c’è la ferma intenzione di Fratelli d’Italia di fare piena luce. Borsellino aveva confidato alla moglie, nei 57 giorni vissuti ‘da morto che cammina’ che ad ucciderlo forse sarebbe stata materialmente la mafia ma a volere la sua morte sarebbero stati i suoi colleghi e altri. Trizzino ieri ha denunciato che questo inciso sui ‘colleghi’ è stato costantemente espunto dagli atti nonostante la testimonianza resa dalla moglie. Un fatto gravissimo. Non possiamo riportare indietro le lancette e cancellare i ritardi, le omissioni e i tentativi di depistaggio. Possiamo scusarci, come ieri ha fatto il presidente della commissione Colosimo, per le risposte che non siamo riusciti a dare e garantire che, di certo, da parte di questa forza politica c’è la ferma volontà di esplorare tutto quanto fino a oggi è stato volontariamente lasciato nell’ombra”. Così il deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione parlamentare Antimafia, Giandonato La Salandra.
