Quatrano si ritira, il Movimento Cinque Stelle no. I grillini perseverano, a oltranza, nel loro atteggiamento di contrasto a ogni costo alla maggioranza di centrodestra. Un’opposizione per partito preso, anche su un tema delicato che dovrebbe unire tutti i partiti, non importa l’ideologia di appartenenza: l’antisemitismo.
Gli ultimi fatti
Breve passo indietro, a quando, alcuni giorni fa, viene ufficializzata la presenza dell’avvocato Nicola Quatrano a un convegno alla Camera organizzato dal centrosinistra, che certo non aveva lesinato in quanti a ospiti: oltre Quatrano, infatti, erano stati invitati a intervenire altre personalità di spicco del mondo progressista, uno su tutti Laura Boldrini, l’ex presidentA della Camera pioniera delle pari opportunità anche sulle tematiche più inutili che esistono su questa Terra, come la guerra alle desinenze sessiste. Pari opportunità che, però, a quanto pare, aveva lasciato indietro gli ebrei e il popolo israeliano: il convegno aveva come tema proprio la questione mediorientale. Tema delicato, ogni passo falso può portare allo scoppio di aspre diatribe. Soltanto che, in questo caso, la sinistra si è proprio superata: non è stato un passo falso, si tratta di un errore non indifferente, uno strizzare l’occhio bello e buono, pubblicamente manifestato, al mondo degli antisemiti e dei pro-Pal più radicali, che non militano per il popolo palestinese, ma per Hamas, che gli è nemico. Quatrano, infatti, non è un semplice avvocato, ma uno che, oltre alla carriera forense, vanta un curriculum già zeppo di uscite, per così dire, per mantenerci tenui, infelici sul popolo ebraico, in generale, e su Liliana Segre, in particolare. Per lui, infatti, Israele sarebbe uno Stato “razzista e xenofobo”. O ancora sostiene che “lo scopo ultimo di Israele, e del sogno sionista, è quello di “giudaizzare” la Palestina, liberandola dai suoi abitanti palestinesi” e che “chi si oppone attivamente a questo progetto diventa prigioniero politico palestinese”. Ma parlando della Segre, l’ex pm ha dato il meglio di sé: “Sostiene Guyénot, a proposito della psicopatia biblica di Israele, che il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia e, di conseguenza, di inibizione morale nel nuocere agli altri, unita alla sete di potere”. Nella didascalia compariva l’hashtag con il nome della senatrice a vita Liliana Segre, con al di sopra una sua foto, a commento di una sua frase: “La parola genocidio adesso viene usata per parlare di qualunque cosa, di qualunque battaglia, di qualunque presa di posizione”). Tutto reso pubblico dai maledetti social, dinanzi ai quali è impossibile fare retromarcia.
Fratelli d’Italia incalza
Forse (e speriamo che non sia soltanto mera facciata) a sinistra devono essersi vergognati non poco di aver invitato a un convegno istituzionale (al Parlamento…) un personaggio con un tale pedigree. Quatrano, infatti, non parteciperà al controverso convegno, con tanto di presenza di distanza dalle sue parole da molti esponenti della sinistra, anche dalla stessa Boldrini. Un risultato ottenuto anche e soprattutto grazie a Fratelli d’Italia che ha acceso i riflettori sulla questione. “Esprimiamo – hanno fatto sapere i componenti della Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza di Fratelli d’Italia – tutta la nostra solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre, presidente della Commissione, per i vergognosi attacchi e le parole, da condannare, che Quatrano le ha rivolto sui social”. “Ci auguriamo – hanno aggiunto – che tutte le forze politiche prendano le distanze da queste vili parole espresse nei riguardi della Segre. Che cosa dicono al riguardo Laura Boldrini, Stefania Ascari e Franco Mari, tra i partecipanti all’evento? Ci aspettiamo una risposta”. Risposta che effettivamente è arrivata, sia da Laura Boldrini, sia da Franco Mari, sia, seppur a modo suo, da Stefania Ascari.
Ascari se la prende con FdI
La deputata del Movimento Cinque Stelle, infatti, piuttosto che prendere le distanze da Quatrano, ha preferito prendersela con Fratelli d’Italia, reo a quanto pare di aver rivelato a tutti quanto marcio si nasconde tra il Nazareno e le altre sedi di partito. “Nel mondo al contrario in cui viviamo – ha commentato Ascari – dobbiamo leggere l”onorevole’ Giovanni Donzelli [tra i primi a prendere le distanze, ndr] accusare di antisemitismo chi chiede anche alla senatrice Segre di prendere una posizione più netta contro la carneficina a Gaza. L’antisemitismo – ha aggiunto – alberga tra chi urla ‘Sieg Heil’ e inneggia a Mussolini e a Hitler, come si usa fare nelle giovanili di FdI, non tra chi condanna la politica di Netanyahu e chiede la fine del massacro a Gaza. La strumentalizzazione dell’antisemitismo da parte di chi cerca soltanto di mistificare la realtà e distogliere l’attenzione dalle ombre del proprio partito è patetica e vergognosa”. Se non altro, Gioventù Nazionale aveva già espresso, tramite il suo presidente Fabio Roscani, vicinanza alla senatrice a vita Segre: “Noi – ha detto l’onorevole – siamo incompatibili con chi ha certe idee sul popolo di Israele, mi sembra che altrove non sia così”.
Conte in silenzio
E in tutto ciò, si fa sempre più pesante il silenzio del leader dei grillini Giuseppe Conte, in letargo permanente ormai da settimane. Vale la pena, allora, riportare le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti: “Siamo alle solite: Conte e i suoi si mostrano come le noci di cocco: duri censori – al di fuori – degli avversari politici, acquetta – dentro -, quando si tratta di prendere le nette distanze da comportamenti, riprovevoli sotto più profili, dei loro esponenti”.