Approvata la risoluzione a difesa della famiglia naturale. Speranzon (FdI): “Aiutare la natalità e la crescita di nuove famiglie, affermare i valori della famiglia”

Tutelare la famiglia naturale, sostenere la natalità, la genitorialità e il lavoro, difendere valori familiari: questi i temi portanti della risoluzione a difesa della famiglia naturale, presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e approvata questo pomeriggio dal Consiglio regionale del Veneto. Soddisfatto il primo firmatario della risoluzione, il capogruppo Raffaele Speranzon: “In giornate in cui il dibattito sul DDL Zan si è riacceso, alimentando lo scontro politico nel muro contro muro, credo sia stato fondamentale lanciare un messaggio di positività e di sostegno alle famiglie naturali. Nel nostro documento, chiediamo di difendere i valori della famiglia da ideologie che vogliono minarne le fondamenta, ma chiediamo anche interventi concreti a sostegno delle nascite, dei neo genitori e per la creazione di nuovi gruppi familiari”.

“Penso ad esempio ad un’Iva agevolata per i prodotti per l’infanzia, a congedi parentali e di maternità più lunghi, ad un aumento delle detrazioni per i figli a carico, ad un sostegno alla genitorialità per i liberi professionisti e le partite iva”, sottolinea Speranzon. “C’è poi tutta la partita delle scuole, dagli asili nido fino agli istituti superiori, per le quali sarà importante anche intercettare i fondi del PNRR, e la necessità di avviare una serie di iniziative culturali e legislative volte alla difesa della famiglia naturale. Non credo che questi siano temi divisivi: non si può essere contrari all’aiutare un bambino a crescere sereno, una mamma a continuare a lavorare, una coppia di giovani a metter su famiglia”.

“Riguardo al dibattito su omofobia e diritti” conclude Speranzon “siamo favorevoli a riconoscere un’aggravante per la discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, ma evidenziamo che il DDL Zan fa tutt’altro: è una norma che vuole introdurre i reati di opinione, che vuole portare il gender nelle scuole e che, stabilendo il principio del self id, cioè io sono chi sento di essere, impatterà soprattutto contro le donne. Dichiarando di combattere una discriminazione, con leggi come il DDL Zan se ne crea un’altra; e poi basta ipocrisia: il Governo vuole essere credibile nella sua lotta contro l’omofobia? Si fermi ogni forma di accordo commerciale con i Paesi in cui l’omosessualità è un reato, ad esempio come il Qatar, dove faremo i mondiali di calcio, o l’Arabia Saudita. Per questo il gruppo di Fratelli d’Italia ha votato contro la mozione presentata dalla consigliera Elena Ostanel che chiedeva di sollecitare il Governo ad approvare quanto prima il DDL Zan”.

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