“A pochi giorni di distanza dall’ 8 marzo, giorno della festa della donna, credo sia opportuno fare una riflessione sulle tante celebrazioni e manifestazioni che in tutta Italia si sono svolte per sensibilizzare istituzioni, associazioni e cittadini sul grave fenomeno della violenza di genere e sulla riduzione del gender gap. E’ importante farlo adesso perché in questi giorni abbiamo assistito a numerosi eventi molto apprezzati ma anche ad altri da stigmatizzare. Tra questi ne cito uno in particolare, quando in un corteo promosso a Napoli dalla Associazione “Non una di meno” è stato esposto uno stendardo con l’immagine della Madonna che ha tra le mani, anziché il cuore di Gesù, una pillola abortiva e sotto la scritta ‘aborto libero’. Questo tipo di rappresentazione oltre ad offendere la sensibilità dei credenti, non porta alcun positivo contributo alla causa di tutela dei diritti delle donne e del loro rispetto. Mostrare i seni nudi al vento e proporre raffigurazioni blasfeme immiserisce il valore delle coraggiose battaglie che le donne da anni conducono seriamente e costruttivamente a difesa della loro identità. Si tratta di atteggiamenti che non hanno alcuna giustificazione e che gettano nel fango il riconoscimento che le donne ogni giorno con sacrificio si guadagnano nella società civile. C’è da attendersi che innanzitutto le donne si dissocino ad alta voce da questo tipo di esibizioni perché non è con il folklore sguaiato od offensivo verso icone sacre che si acquistano meriti per il raggiungimento di nuovi traguardi di libertà ed emancipazione. Se vogliamo veramente tenere alta l’attenzione sulla violenza nei confronti delle donne e sulla riduzione del gender gap dobbiamo stare attenti a tenere la discussione entro i giusti e corretti binari.”
Lo dichiara in una nota la consigliera capitolina FdI.