Il Papa ha condannato la piaga della prostituzione infantile e giovanile durante la sua visita in Thailandia, uno dei centri mondiali del turismo sessuale. Francesco ha criticato ‘tutte le forme di sfruttamento, schiavitù, violenza e abuso’, denunciando la violenza contro donne e bambini. La prostituzione minorile e adolescenziale è una piaga nazionale in Tailandia. Migliaia di poveri, principalmente giovanissimi, spesso proprio bambini, sono costretti dai loro parenti ad andare a Bangkok e in altre città per prostituirsi. La Tailandia è uno dei luoghi privilegiati del turismo sessuale mondiale. Mentre Francesco denuncia il tragico fenomeno, la prostituzione di bambini e adolescenti continua a produrre denaro in molti luoghi, in gran parte grazie all’arrivo di stranieri. Le ‘luci rosse’ sono ancora aperte e la ‘barra go-go’ è piena di clienti. Fa impressione entrare in un bar qualsiasi al centro di Bangkok e trovare due giovani completamente nudi che si accoppiano sul bancone del locale, ‘spettacolino’ di supporto offerto ai clienti mentre bevono una birra e un caffè. E basta buttare un occhio sulla coppia impegnata a fare sesso per accorgersi che è composta da giovanissimi, con ragazzine che spesso non superano i 14 anni di età.
Così come fa impressione incrociare per le vie della città, ma anche in centri più piccoli ma turistici, come per esempio PeePee Island, omaccioni di mezza età, quasi tutti giapponesi, americani o europei, girare avvinghiati a giovanissime prostitute, anche queste sicuramente minorenni nel 95% dei casi. Stessa cosa per i giovani maschi, che nella prostituzione trovano il lavoro più facile e remunerativo, ma che sono stati abituati a dare meno nell’occhio. Così, continuare a denunciare questo scempio – di cui ormai tutti sanno – non è mai eccessivo.
‘Ci sono così tante ragazze e ragazzi in strada a causa del dio dei soldi’, ha detto Bergoglio. I turisti del sesso ‘vengono dall’Occidente, dall’Europa, dall’Oriente, in particolare dal Giappone e dalla Corea. È molto triste. Cerchiamo di mostrare alle nostre ragazze che un’altra vita è possibile’. Ma non è facile, soprattutto in un paese come la Thailandia dove, per tradizione, se una ragazza o un giovane si prostituiscono in città per mantenere la famiglia, vengono poi rispettati e benedetti quando tornano al villaggio, dove ottengono così massima considerazione e nessuna critica.
Ma se il Papa assolve al suo ministero girando il mondo per parlare di turismo sessuale e prostituzione giovanile, restano sempre i fin troppo numerosi scandali in tema di sesso che coinvolgono sia alti prelati che lo stesso Vaticano. Proprio in questi giorni, infatti, è salito agli non certo graditi onori delle cronache il caso del Vescovo Zanchetta.
Un procuratore di Salta – città situata nel nord-ovest dell’Argentina ai piedi della cordigliera delle Ande – ha emesso mercoledì un mandato di cattura internazionale a carico dell’ex vescovo di Orano Gustavo Zanchetta, accusato di continui abusi sessuali, reato aggravato dall’incarico di un riconosciuto ministro del culto, a scapito di due vittime , secondo fonti del Ministero Pubblico. Zanchetta è un religioso vicino a Papa Francesco, che lo ha nominato nel 2017 consigliere dell’APSA, la cassaforte immobiliare del Vaticano. Lo stesso Bergoglio ha dato il via libera a maggio di quest’anno affinché Zanchetta fosse sottoposto a un processo canonico. Se ritenuto colpevole, può essere espulso dal sacerdozio.
Il pubblico ministero che si occupa della violenza di genere e dei crimini contro l’integrità sessuale di Orano, María Soledad Filtrín, ha richiesto la cattura internazionale dopo che Zanchetta non ha risposto a ripetute telefonate o e-mail, al numero e all’indirizzo e-mail forniti volontariamente lo scorso agosto, per poter essere informato di qualsiasi atto procedurale e dopo aver stabilito il domicilio nello Stato del Vaticano. I portavoce hanno precisato che, opportunamente, il pubblico ministero si è opposto e ha fatto appello alla revoca delle misure restrittive che hanno permesso a Zanchetta di lasciare il paese, e la sua evidente mancanza di volontà di sottomettersi alle chiamate di giustizia. Intanto, informatori hanno fatto sapere che, sebbene non vi siano certezze, è probabile che Zanchetta si trovi in questo momento a Roma, addirittura ospitato in residenze vaticane.
Questo dovrebbe scandalizzarci? Probabilmente, sì, ma ormai non si contano più atteggiamenti del Vaticano – soprattutto in epoca Bergoglio – che lasciano perplessi quando non addirittura interdetti i fedeli. Un caso per tutti? Quello del prete congolese Gratian Alabi, meglio noto come Padre Graziano. Alabi è stato trovato colpevole di aver ucciso Guerrina Piscaglia, una sua fedele con cui aveva allacciato una relazione sessuale, e che rischiava di far scoppiare uno scandalo. Condannato a 27 anni di carcere, Padre Graziano avrebbe quanto meno essere sospeso a divinis, visto che è reo di omicidio e che invece è ancora a tutti gli effetti un sacerdote che può somministrare sacramenti e dire messa.