Berlato (FDI–ECR): solo una battaglia culturale puó contrastare la criminalitá organizzata, ma lo Stato deve fornire gli strumenti adeguati

Il profondo disagio sociale causato dal difficile periodo che stiamo attraversando rappresenta un terreno molto fertile per la diffusione delle attività a stampo mafioso sul territorio nazionale. In regioni come Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria, non vediamo sono più solamente delle infiltrazioni, ma un vero e proprio radicamento della malavita organizzata. I boss mafiosi acquisiscono sempre più potere, tanto che i loro affiliati circolano armati e completamente indisturbati, minacciando e aggredendo le Forze dell’Ordine che sono costantemente impegnate, con coraggio e dedizione, a contrastare questo fenomeno.

A molti mesi dalle prime promesse, gli aiuti tanto decantati dal Governo devono ancora arrivare e la criminalità specula su questa inadempienza: sono molti infatti coloro che, a causa della disperazione, si sono rivolti alla criminalità organizzata con la speranza di ottenere un sostegno economico immediato.

Per far fronte a questa situazione, oltre ad un intervento tempestivo ed omogeneo da parte dello Stato, la cui mancanza si traduce in un fattore determinante per il diffondersi della malavita, è necessario intraprendere una battaglia culturale. È fondamentale investire nella cultura della legalità per creare un clima di coscienza comune in cui collaborare con le organizzazioni mafiose non può, e non deve, essere considerata una strada percorribile non solo perché illegale, ma perché completamente sbagliato e inaccettabile in un Paese come il nostro che basa le sue radici culturali su importanti valori, primo tra i quali il rispetto della legalità.

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