Blitz a Caivano. Dalle parole ai fatti, lo Stato torna protagonista e bonifica i territori da criminalità e illegalità

Dalle parole ai fatti: è questo il modus operandi del Governo Meloni, che non ha tardato a dare risposte nemmeno alla crisi del Parco Verde di Caivano, luogo protagonista di numerosi eventi di violenze e abusi su minori.
“Vedrete presto i frutti di questa visita”, aveva detto Giorgia Meloni a Caivano meno di una settimana fa. E infatti, dopo solo cinque giorni da quel discorso, ben lungi dall’essere un mero “spot”, arriva la prima grande azione a Caivano, e interessa proprio il Parco Verde. Un’operazione che ha visto alle prime luci dell’alba del 5 settembre coinvolti 400 uomini, tra cui i reparti specializzati delle forze di polizia, la scientifica, i cinofili antidroga e il controllo dall’alto di un elicottero del Reparto Volo.

Il risultato? Sequestrati 15mila euro in contanti, una sorta di molotov, un ordigno esplosivo improvvisato (IED), 150 proiettili, anche da guerra (colpi per kalashnikov) e due armi sceniche nel corso del blitz, oltre al sequestro di un appartamento adibito a piazza di spaccio con materiale di confezionamento per la droga.
Non male per quella che era stata definita una “imbarazzante passerella”. Sulla visita nel napoletano del Presidente del Consiglio infatti si erano scagliati in molti, riducendo tale evento ad un mero atto di facciata piuttosto che un serio impegno preso nei confronti della popolazione colpita.

In prima linea, il Fatto Quotidiano, oramai più noto per la sua ossessione di rivolgere agguerrite critiche al governo che per la qualità dei suoi contenuti. Anche in questo caso la testata in questione non ha perso l’occasione per raccontare il viaggio del premier come un viaggio caratterizzato da tante promesse, ma da poche risposte. Peccato che per tirare le somme dell’intera vicenda non abbia aspettato nemmeno un giorno, additando subito l’esecutivo e incolpandolo di essere poco rapido. Anche se è difficile capire cosa si sarebbe potuto fare in meno di 24 ore.
Anche Matteo Renzi si è sentito in dovere di commentare la trasferta di Meloni. “Anziché cercare di stanziare fondi per le periferie il partito della premier organizza le sfilate per fare passerelle sui tg”, ha dichiarato. Tuttavia, il leader di Italia Viva deve essersi perso qualche passaggio, perché non si è accorto che proprio a Caivano il capo dell’esecutivo ha dichiarato, tra le altre cose, lo stanziamento di circa 10 milioni di euro per far riaprire il centro sportivo Delfina del Parco Verde entro la primavera 2024. Così come sembra essere distratto Vincenzo De Luca quando dice “Ora vediamo se riusciamo, stavolta, a fare passi avanti concreti al Parco Verde. È certo che ancora oggi lo Stato non c’è a Caivano”, dimenticandosi che a contribuire a tale drammatica condizione è anche l’inerzia della Regione di cui è lui stesso Presidente.

Ad essere imbarazzante, più che la “passerella di Meloni”, sono questi e i tanti altri esponenti politici che proprio non vogliono arrendersi alla realtà dei fatti. Forse perché dopo più di dieci anni di burle nei confronti dei cittadini sembra strano vedere un esecutivo in grado di mettere in pratica quanto promesso.
C’è chi invece aveva scommesso e creduto nel ‘ritorno dello Stato’ a Caivano sin dall’inizio, tanto da dichiarare: “Io non penso che il nostro premier verrà a fare la passerella”, come “qualcuno ha fatto in passato”. Questa persona è Don Maurizio Patriciello, prete eroe di Caivano, che per primo ha rivolto il proprio invito alle istituzioni e che a seguito dell’incontro con Giorgia Meloni ha ribadito come l’incontro non potesse andare “meglio di così”.

“C’è stata una risposta”, insomma, come sottolineato da Patriciello. E a trarne benefici è la stessa comunità di Caivano, alla quale si sta restituendo la speranza e la fiducia per il presente, ma soprattutto per il futuro.
“Oggi è iniziata l’operazione di bonifica del Parco Verde di Caivano. La maxi operazione iniziata questa mattina all’alba – per la quale ringrazio tutte le Forze dell’Ordine coinvolte – è solo l’inizio di quel lungo percorso che il Governo si è impegnato a portare avanti per ripristinare legalità e sicurezza e per far sentire forte la presenza dello Stato ai cittadini. E gettare così le basi per la ricostruzione sociale e la rinascita del territorio. Contro la criminalità procederemo sempre spediti e senza esitazioni. Affinché in Italia non ci siano più zone franche”, ha scritto sui suoi social Giorgia Meloni, a riprova del fatto che l’impegno del Governo c’è. E si vede.

Lo Stato torna ad essere presente e a rimanere al fianco dei cittadini, soprattutto nei territori più difficili e ai quali è doveroso rivolgere la massima attenzione, affinché non esistano più zone franche, ma affinché si lavori sempre di più per costruire un Paese in cui a prevalere non sia la legge della delinquenza e della violenza, ma quella dell’onestà e della legalità.

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