Oggi il Sole 24 Ore, secondo anche i calcoli e le stime dell’Istat, riporta i dati sulla concessione delle cittadinanze nel 2023, che hanno risentito fortemente delle politiche del Governo Meloni, che ha incentivato, piuttosto che l’immigrazione illegale, il rientro in Italia degli italiani all’estero e degli oriundi italiani, in virtù di quella immigrazione legale che dovrebbe essere l’unica strada per permettere l’ingresso in Italia. Così, secondo l’autorevole quotidiano, sono state le cittadinanze ius sanguinis a trainare nel complesso le concessioni totali: nel 2023, infatti, è possibile stimare 190mila concessioni di cittadinanze per chi ha tra i propri antenati un italiano, rispetto alle circa 77mila acquisizioni avvenute per residenza, le 22mila per matrimonio e le 59mila perché figli minori di un genitore diventato italiano, che in pratica è la modalità che la sinistra vorrebbe facilitare, quella della riduzione del requisito di residenza da 10 a 5 anni, tramite un referendum per il quale è stata indetta la raccolta firme. Delle 190mila acquisizioni per ius sanguinis, circa 100mila risultano da consolati e ambasciate, e i restanti 90mila da Comuni e tribunali, quelli che hanno aderito al sondaggio (circa il 60% del totale). Dunque potrebbero essere molte di più.
Altra promessa mantenuta
Se infatti c’è bisogno di immigrazione, come sostengono i fautori delle teorie, anzi delle derive no-border e del multiculturalismo esasperato, l’Italia tuttavia non ha certo la necessità di attirare a sé migliaia e migliaia di persone che, varcando illegalmente i confini, diventano un problema non indifferente per la sicurezza nazionale, delle città e dei singoli quartieri. Ci può essere un’immigrazione legale, quella dei decreti flussi su cui il Governo sta spingendo, ma anche quella del rientro di chi ha origini italiani, del ritorno dei cosiddetti cervelli in fuga, altro tema, che il centrodestra sta agevolando con importanti incentivi e detassazione. Così il numero delle cittadinanze, per l’Italia che è già ampiamente tra i Paesi più accoglienti che ne rilascia in maggiore quantità, risente positivamente della crescita delle acquisizioni ius sanguinis, per chi cioè aveva già origini italiane. Un’altra promessa mantenuta da Fratelli d’Italia, che compariva già nel programma elettorale con cui il partito di Giorgia Meloni si è presentato alle elezioni del settembre 2022: un modo, insomma, per contrastare gli ingressi dei clandestini e, al contempo, per incentivare il rientro degli italiani all’estero. Anche così viene portato avanti il modello virtuoso sull’immigrazione di Giorgia Meloni che, al di là dei pregiudizi ideologici iniziali e a dispetto di quello che la sinistra racconta, tutta Europa adesso ci invidia.