Giorgia Meloni oggi in visita a Budapest ha incontrato il Primo Ministro dell’Ungheria.
Durante il colloquio i due leader hanno discusso delle principali questioni europee e internazionali e delle eccellenti relazioni bilaterali tra Roma e Budapest e, facendo riferimento ai risultati del Budapest Demographic Forum, hanno colto l’occasione per ribadire l’importanza del valore della famiglia, anche in considerazione della sfida demografica che l’Europa deve affrontare.
Il presidente Meloni è intervenuto su questo tema proprio nella mattinata di oggi, al sopracitato Forum, sottolineando che “le ricette per mettere la famiglia al centro delle politiche di sviluppo possono essere diverse e chiaramente sono influenzate dalle culture, dalle identità, dalle abitudini, dalle tradizioni nazionali. Ma esistono molte esperienze che hanno funzionato che sarebbe importante mettere in rete – come l’esperienza che vediamo qui in Ungheria”. E ha aggiunto: “Credo, sono d’accordo con il Presidente Radev, che l’Europa debba battere un colpo in questa direzione, mettendo le politiche per la famiglia e per la natalità al centro, accompagnando gli Stati nazionali verso un maggiore coordinamento, nel rispetto autentico del principio di sussidiarietà. Dimostrando, insomma, di aver compreso appieno la portata della sfida culturale, sociale ed economica che stiamo affrontando.
“Un’Europa – utilizzando proprio le parole di Papa Francesco qui in Ungheria – centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno”. È questa anche la nostra speranza, ma soprattutto è questo il nostro impegno”, ha concluso.
Il premier aveva già avuto modo di approfondire questo aspetto in un’altra importante occasione, quella degli Stati Generali della Natalità a maggio, dove, anche alla presenza di Papa Francesco, aveva dichiarato: “Amiamo le nostre famiglie, amiamo la nostra Patria, crediamo nel nostro futuro e faremo fino in fondo la nostra parte”. Un messaggio che da Roma ha fatto arrivare anche in Ungheria.
Al centro del bilaterale italo-ungherese c’è stata anche l’Ucraina. “I due premier hanno condannato l’aggressione russa e auspicato una pace giusta. Hanno ricordato il sostegno fornito finora a Kiev e hanno sottolineato l’importanza di mantenere la forte unità degli Stati membri dell’UE in un sostegno ampio e multidimensionale all’Ucraina”, si legge in una Nota di Palazzo Chigi in cui si evidenzia la convergenza di vedute dei due paesi su questa sfida.
Infine, si è posta l’attenzione sulla questione migratoria, sulla quale le due parti lavorano assiduamente da tempo e seguendo coordinate molto simili.
Le due nazioni riunitesi oggi a Budapest hanno sottolineato la necessità di una risposta collettiva su questo versante. Una risposta che inevitabilmente deve concentrarsi sulla dimensione esterna allo scopo di prevenire le partenze, soprattutto attraverso un deciso sostegno politico ed economico ai Paesi di origine e di transito dei migranti, un maggiore impegno nella lotta alle reti di trafficanti di esseri umani ed un’efficace politica di rimpatrio per coloro che non hanno diritto di rimanere in Europa. E infine, più di tutto, si deve implementare una cooperazione paritaria con i Paesi di origine e di transito.
I due leader hanno voluto comunicare anche tramite i loro social il successo dell’incontro e la positività con cui guardano ai risultati che si vogliono e possono raggiungere percorrendo un cammino comune.
Giorgia Meloni ha pubblicato una foto dell’incontro e scritto: “Incontro con il Primo Ministro Ungherese a margine del Vertice sulla demografia a Budapest, per intensificare il dialogo politico e le relazioni economiche bilaterali tra le nostre Nazioni, anche in vista della Presidenza di turno ungherese del Consiglio dell’Unione Europea, prevista per il secondo semestre 2024”.
Viktor Orbán ha sinteticamente scritto, pubblicando una foto che ritrae i due insieme, sorridenti e con le mani unite: “Avanti Ragazza!”, ricordando una nota canzone che racconta gli eventi del ‘56.
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Il bilaterale Meloni-Orbán può essere considerato a tutti gli effetti un successo ed è una ulteriore dimostrazione della capacità di dialogo del premier italiano, che non solo viene ben accolta nei consessi esteri avendo un rapporto sereno e rispettoso con tutte le nazioni e governi, ma soprattutto riesce ad ottenere importanti risultati nei duelli istituzionali, trovando una via mediana tra le esigenze degli altri paesi e le richieste italiane, senza mai venire meno alle promesse fatte all’Italia e rispettando sempre i suoi interessi nazionali.