Centenario di Norma Cossetto. Il toccante ricordo della testimone.

Cara Norma, oggi è il 17 maggio e avresti compiuto cent’anni. Tanti sono i ricordi che affollano la mia mente, più tristi che gioiosi; tra tutti non posso dimenticare il giorno in cui hai compiuto 21 anni e sei diventata maggiorenne. Tua mamma, che per me era la zia Margherita, ti aveva preparato , con l’aiuto di mia mamma e di altre signore, i “buzzolai ” delle dolci ciambelline che noi bambini mettevamo ai polsi come se fossero braccialetti. Tu eri raggiante quel giorno, avevi il mondo tra le mani, io avevo solo dieci anni e non capivo cosa volesse dire diventare maggiorenne. Licia, la tua adorata e vivace sorella, ti riprendeva un po’ per scherzo, un po’ sul serio dicendoti: ” Ei, non darti tante arie, non vorrai mica comandarmi ancora di più?”. Tu sorridevi, eri così felice che non le facevi neanche caso.

Cara Norma, sono rimasta sola a testimoniare la verità della tua tragedia: quella brutta fine gettata nella foiba. Per questo e per la battaglia di Licia, sei stata onorata con la medaglia d’oro, ti hanno intestato vie, piazze, parchi per ricordare il tuo martirio. Ma io avrei preferito averti ancora qui, poterti abbracciare e farti indossare un abito scintillante che avrei cucito per i tuoi cento anni: però il tuo destino è stato diverso, il Signore Iddio ci ha pensato Lui confezionandoti un abito di luce.

Sarai per sempre nel mio cuore.
Erminia Dionis Bernobi

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