“È finito il tempo per cui possedere una tessera di partito equivale a farsi strada nel mondo della cultura. La nomina di Adriano Monti Buzzetti Colella a presidente del Centro per il libro e la lettura dimostra, al contrario, una scelta del ministro Sangiuliano che premia merito e professionalità. L’unica colpa di Buzzetti sembra essere quella di non appartenere ai canoni della sinistra, a quel mainstream che da anni impone nomine e scelte nel mondo della cultura e non. La sinistra avrebbe voluto la riconferma dell’uscente Sinibaldi. Ma, fortunatamente, il mondo è cambiato. Lo attestano le scelte di alto profilo fatte dal governo Meloni”.
Lo dichiara il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato, Raffaele Speranzon.