“Siamo in una scuola trincea, una sorta di Fort Apache nel suk di degrado a ridosso di piazza Garibaldi. In territori come questo, a Napoli o altrove, la cosa più importante è dare l’alternativa ai ragazzi e spiegare che un lavoro, anche se magari inizialmente non particolarmente ben pagato, è sempre migliore della delinquenza che magari in un primo momento ti dà più soldi, ma poi quei soldi non li utilizzerai perché dovrai pagare il conto con lo Stato. Se invece tu lavori onestamente, potrai prenderti tutte le soddisfazioni che la vita può darti”.
Pensieri e parole della presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, parlando con i giornalisti a Napoli a margine dell’incontro con gli studenti dell’Istituto alberghiero Antonio Esposito Ferraioli per l’appuntamento “Scuola e legalità: costruire insieme un futuro senza mafia”.
Per Colosimo la ricetta giusta è quella di partire “da istituti come questi, da storie di ragazzi che magari nascono in quartieri meno fortunati di altri, che hanno dentro casa già alcuni problemi, ma che devono sapere che lo Stato può aiutarli a scegliere la strada migliore”. “Noi siamo assolutamente convinti – aggiunge – che questo percorso vada affiancato ai percorsi già esistenti: la Commissione parlamentare antimafia ha stilato una serie di protocolli, il più importante è sicuramente quello con la Fondazione Falcone, con cui entra in tutte le scuole e nelle scuole dà delle prospettive ai ragazzi”.
“Cultura della legalità e protezione dei minori”
“Abbiamo insediato un comitato che si chiama proprio ‘Cultura della legalità e protezione dei minori’ che ci ha permesso di dare la spinta finale a questa che da progetto di ‘Liberi di scegliere’ diventerà legge: un modo per sottrarre le giovani leve alla camorra, a Cosa Nostra, alla Ndrangheta”. Ha sottolineato ancora la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. “A questi ragazzi va semplicemente spiegato che un’altra storia è possibile anche per loro, anche se vengono da realtà difficili, anche se vengono da famiglie difficili. Bisogna spiegare che probabilmente facendo la sentinella in una piazza di spaccio hai più facilità a comprarti delle scarpe firmate, ma che poi quelle scarpe firmate le utilizzerai per calcare suoli non belli, come ad esempio può succedere a Nisida. Invece, se lavori in modo onesto, puoi fare la tua strada, puoi arrivare dove vuoi e puoi goderti tutto quello che riuscirai a costruire. Questa è la grande differenza e questo è quello che vuol dire la parola libertà”.
“Sembra che le stragi degli anni ’90 siano troppo lontane per questa generazione”
“Sembra che le stragi degli anni ’90 siano troppo lontane per questa generazione, per rendersi conto di che cosa ha passato l’Italia e di che cosa ha vinto l’Italia. E questo un po’ mi preoccupa”. Ha aggiunto nel corso del suo intervento la presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. Secondo Colosimo ai giovani bisogna parlare e “raccontare la verità” perché così i ragazzi “ti ascoltano e non solo, si lasciano coinvolgere”. “Quando questo non si fa – ha concluso – c’è molta distanza dalla lotta alla criminalità organizzata”.
A chi le ha chiesto se oggi ci sono ancora quei modelli degli anni Novanta nelle istituzioni e nella politica, ha risposto “Il racconto delle indagini degli ultimi periodi, non solo a Palermo o a Napoli dove il procuratore Gratteri sta facendo uno straordinario lavoro, ci raccontano di come gli appalti facciano molta gola alla criminalita’ organizzata. E su questo la politica deve fare la sua parte e stare sempre molto attenta”.
A Secondigliano uno sportello anti-racket nel ricordo del poliziotto eroe Nicola Barbato
Nel suo tour napoletano, per la presidente Colosimo è prevista anche una tappa a Secondigliano, il quartiere della periferia settentrionale di Napoli e teatro di tre sanguinarie di camorra nell’ultimo quarto di secolo, tra i miliziani dei Di Lauro e il cartello degli “scissionisti “, arriva un importante avamposto di legalità.
Alle ore 16, nella Sala Consiliare della 7° Municipalità di Napoli a Secondigliano, la prima associazione Antiracket del quartiere verrà intitolata al poliziotto eroe Nicola Barbato, ad un anno dalla sua scomparsa.
Barbato venne gravemente ferito il 25 settembre del 2015 mentre tentava di sventare un’estorsione nel quartiere di Fuorigrotta. Quel giorno Barbato si era finto un dipendente di un negozio di giocattoli che era finito nel mirino della camorra. All’uscita, uno degli estorsori li raggiunse nell’automobile e, dal sedile posteriore, aprì il fuoco: Barbato venne gravemente colpito alla nuca. Il poliziotto, amico personale dell’attuale capo della polizia Vittorio Pisani, avendo entrambi prestato servizio alla Squadra Mobile di Napoli, venne promosso per meriti straordinari, nel 2016 venne insignito della Medaglia d’Oro al valor civile. Nel 2022 ricevette l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. L’uomo portò negli anni successivi i segni della grave ferita e nel marzo dello scorso anno è deceduto all’età di 61 anni, per complicazioni legate ad una polmonite. Alla cerimonia, insieme ai familiari di Barbato, interverranno, tra gli altri Chiara Colosimo Presidente Commissione Parlamentare Antimafia; Maria Grazia Nicolò, commissario straordinario antiracket e antiusura; il prefetto di Napoli Michele Di Bari; il Presidente Nazionale FAI Luigi Ferrucci e il il Coordinatore regionale Campania Rosario D’Angelo; il Presidente della FAI di Secondigliano Paolo Serpico ed il Presidente della Municipalità 7 Antonio Troiano.