Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina: un futuro di pace, di benessere e di libertà da costruire insieme

Si è tenuta oggi, 26 aprile, la Conferenza Bilaterale sulla Ricostruzione dell’Ucraina che ha avuto luogo al Palazzo dei Congressi a Roma e che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle associazioni di categoria e delle principali istituzioni finanziarie internazionali. La Conferenza è stata un’importante occasione per raccogliere dalle Autorità ucraine i fabbisogni necessari alla ricostruzione del Paese e consentire all’Italia di elaborare proposte concrete per sostenere Kiev sia nell’immediato che nel medio-lungo periodo.

Oltre alla platea composta da 600 tra le migliori aziende italiane e dai vertici di 150 tra le migliori aziende ucraine, sono state numerose le istituzioni che hanno preso parte all’evento.

Per l’Italia hanno partecipato il Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti e il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Da parte ucraina sono stati presenti il Ministro degli Affari Esteri Dmytro Kuleba, il Vice Primo Ministro e Ministro dell’economia Julija Svyrydenko e il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal.

Le conclusioni dell’evento sono state affidate al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale ha preliminarmente tenuto anche un bilaterale con il Premier Ucraino.

Il discorso del nostro Primo Ministro è stato un discorso volto alla speranza e al futuro.

Il Presidente Meloni ha ribadito l’impegno italiano alla causa ucraina, dichiarando che “L’Italia continuerà a fare la sua parte a 360 gradi a sostegno dell’Ucraina e della sua ricostruzione, come non ha mai smesso di fare da quel 24 febbraio del 2021”, perché non c’era altra scelta possibile se non quella di “essere a fianco del popolo dell’Ucraina in questa battaglia per la sua libertà, per la sua integrità e per la sua sovranità”.

Quello che accade oggi in Ucraina riguarda tutti noi e ha a che fare con “il rispetto che tutti diamo alla libertà e alla sovranità”. La crisi russo-ucraina riguarda tutti noi perché “in un mondo nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte è un mondo che non conviene a nessuno.”
Bisogna ricordare poi che il popolo ucraino sta combattendo anche per noi, allontanando un possibile conflitto che potrebbe essere più vicino.

Il sostegno a questo Paese è dunque un “sostegno dovuto e necessario e che portiamo avanti in tutti gli ambiti necessari”. Ed è proprio in quest’ambito che si è voluto inserire l’evento di oggi, attraverso il quale si intende parlare di ricostruzione dell’Ucraina, scommettendo sulla vittoria e sulla fine del conflitto.

Ricostruire l’Ucraina significa quindi immaginare un futuro “di pace, di libertà e di benessere” per il Paese e per il popolo ucraino, che deve essere l’unico futuro possibile.

Per poterlo davvero realizzare occorre senza dubbio lavorare per ricostruire le zone liberate e le infrastrutture come ponti, scuole e ospedali colpiti, costruendo così un nuovo capitolo della storia dell’Ucraina. In questo percorso l’Italia ha “tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista. Non solo per la determinazione e la credibilità con la quale sono state fatte le nostre scelte, senza mai tentennare”, ma, ricorda il premier, anche perché l’Italia “nel 2024 sarà presidente di turno del G7” ed è inoltre “candidata ad ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conferenc”, che sarà una conferenza in cui si parlerà sempre più concretamente della ricostruzione delle infrastrutture strategiche ed energetiche. Infrastrutture che sono state colpite dalla Russia, che ha così minato il sostentamento della popolazione civile. “Si è tentato di piegare un popolo con il freddo, con il buio e con la fame”, ha continuato il premier italiano, “ma penso che l’Italia debba essere orgogliosa di quello che ha fatto, soprattutto perché uno degli elementi principali a cui ci si è dedicati nell’ultimo pacchetto di aiuti all’Ucraina sono stati i generatori elettrici”, che stando a quanto riferito dal Primo Ministro ucraino “hanno aiutato la popolazione a superare l’invero”.

Oltre al fondamentale sostegno delle istituzioni, delle nazioni e delle organizzazioni finanziarie, la ricostruzione dell’Ucraina dovrà anche poter contare sulle aziende, sui privati e sulle imprese, che non devono avere paura di “investire, di costruire e di ricostruire”, perché oggi “investire sulla ricostruzione dell’Ucraina non è azzardato. Ma è uno degli investimenti più oculati e lungimiranti che si possono fare. È un investimento sulla pace, sul benessere, sulla crescita economica dell’Ucraina, dell’Italia e dell’Europa.”

Un investimento dunque che viene sostenuto dall’Italia anche alla luce dei progressi fatti da Kiev per riformare il suo sistema per avvicinarlo sempre di più ai target europei richiesti, nonostante la persistente guerra. “Penso sia fondamentale oggi riconoscere lo sforzo proprio accelerando e avviando in tempi rapidi i negoziati di adesione all’Unione Europea”, ha ribadito a tal proposito Meloni.

Ogni giorno l’Ucraina difende anche la nostra libertà, dimostrandoci cosa sia l’amore per la libertà e per la propria Patria.

Una Patria che deve dunque essere rimessa in sesto, e che può contare sul sostegno italiano, perché “nessuno sa trasformare le crisi in opportunità come gli italiani hanno dimostrato di saper fare”.

L’Italia vuole dunque realizzare quel miracolo economico anche in Ucraina, guardando oltre: oltre l‘ingiustizia, oltre il nemico, oltre il conflitto, oltre l’invasione. Ed è proprio guardando oltre tutto questo che si può è immaginare un’Ucraina ricostruita, in cui “ogni pezzo ricostruito insieme sarà un pezzo delle fondamenta dell’Europa intera.”

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