“Della relazione annuale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione mi preme sottolineare alcuni aspetti positivi: giusta la riflessione sulla necessità di rinegoziare il PNRR, perché ‘mentre le diverse riforme previste dal Piano sono indispensabili ed esigono un rapido completamento, non tutti gli investimenti hanno la medesima urgenza. Per questo possono essere utilmente spostati su altri finanziamenti europei’. Giusto inquadrare nell’interesse del cittadino lo svolgimento dei contratti pubblici di acquisto di lavori, servizi, forniture poiché ‘egli ne è infatti beneficiario ultimo e insieme committente’. Altrettanto giusto è porre l’attenzione sulla necessità di accompagnare le Piccole e medie imprese verso i contratti pubblici; giusto puntare sempre più sulla trasparenza attraverso la digitalizzazione e quindi l’informazione aperta al cittadino; giusto perseguire, come già recepito dal nuovo Codice dei contratti, la qualificazione e riduzione del numero di stazioni appaltanti; giusto, infine, perseguire l’obiettivo di professionalizzazione e continua formazione dei funzionari pubblici, in particolare i RUP, ‘che rappresentano il cuore pulsante della stazione appaltante’ e qui il ruolo di Anac potrà essere determinante. Spiacciono, tuttavia, alcuni rilievi relativi ad alcune parti del nuovo Codice dei contratti e relativi alla rivitalizzazione della concessione per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina, frutto, evidentemente, di un approccio ancora prevenuto e inquisitorio che, in altre parti della relazione, invece, lascia il passo alla consapevolezza che il mercato dei contratti pubblici ha bisogno di innovazione, velocizzazione dei processi e responsabilizzazione dei protagonisti pubblici e privati. L’auspicio è che l’Autorità, nel tempo, diventi protagonista per la gestione efficace delle risorse pubbliche. Perché, se è vero che il cittadino è il beneficiario ultimo della spesa pubblica, questo obiettivo lo si raggiunge solo se le procedure sono il più semplici possibili e solo se le risorse destinate dalla finanza pubblica agli acquisti vengono spese in tempi brevi e modi corretti, affinché le opere si facciano. Mi piacerebbe una maggiore attenzione alla realizzazione delle opere, più che al loro affidamento”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia Massimo Milani, Segretario della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici alla Camera.