In una lettera all’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell di cui riferisce l’ANSA, il ministro degli Esteri maltese Evarist Bartolo chiede “un’azione urgente in Libia, inclusi aiuti per evitare un disastro umanitario, poiché la situazione è ulteriormente peggiorata a causa del Covid-19 ed il persistere della guerra civile”. Nel documento il ministro avverte anche che ci sono 650mila persone in attesa di lasciare le coste libiche.
“Confermiamo di aver ricevuto la lettera” del ministro degli Esteri di Malta, che ora “sarà valutato”. “La situazione in Libia è sempre presente tra i pensieri dell’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell”. Così un portavoce della Commissione europea, ricordando anche il lancio dell’operazione Irini.
Nella lettera a Borrell il ministro degli Esteri maltese chiede all’Unione Europea di lanciare “immediatamente una missione umanitaria” in Libia allo scopo di frenare il flusso migratorio illegale durante la pandemia da coronavirus.
Intanto l’Unhcr ammonisce l’Italia: “Diritto di asilo non viene meno con il coronavirus”.
La Alan Kurdi, nave della Ong tedesca Sea-Eye, ha a bordo 149 migranti. Tutti hanno intrapreso il viaggio verso l’Europa in modo autonomo, dice Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr. Per questo la soluzione prospettata dall’Italia di spostare i migranti in una imbarcazione idonea per la quarantena appare la risposta migliore ora. Ma non e’ ancora chiaro quando avverra’ il trasbordo. E aggiunge: “Il diritto di asilo non viene meno con questa emergenza, l’Italia non ha adottato su questo punto disposizioni restrittive sospendendo le domande”.
Il Governo non fa nulla per rimpatriare italiani bloccati in Francia
«L’Italia non si gira mai dall’altra parte», ha ripetuto il ministro dei Trasporti Paola De Micheli stabilendo per i migranti «procedure di emergenza» nel caso in cui, come l’Alan Kurdi, le navi Ong continuino a fare di testa loro.
Discorso diverso quando si tratta di italiani… lo racconta su Libero di oggi, Antonio Rapisarda, scrivendo della vicenda della Costa Smeralda bloccata a Marsiglia. Tra i casi su cui – scrive Rapisara – a differenza ad esempio della Diamond Princess – non si sono accesi i dovuti riflettori, vi è l’odissea della Costa Smeralda Sensational: nave da crociera battente bandiera italiana, il cui calvario al porto di Marsiglia dura praticamente da un mese. Partita da Savona e ferma in Francia dal 15 marzo scorso, dopo aver sbarcato tutti i suoi passeggeri nei porti di Civitavecchia, La Spezia, è rimasta dunque a Marsiglia, secondo quanto hanno riferito all’Ansa i membri dell’equipaggio, nel momento in cui «la Francia ha bloccato i porti».
Da quel giorno, dopo alcuni casi di passeggeri risultati positivi, 1541 tra membri dell’equipaggio e lavoratori sono sulla nave in quarantena, limitati a poter stare solo nelle proprie cabine. Di contagi però, a quanto risulta anche da una nota ufficiale della compagnia, non ve n’è traccia (un caso sospetto di polmonite non è risultato poi legato al Covid-19).
Non si comprende, quindi, perché le autorità italiane – davanti a una vicenda dove sono coinvolti centinaia di connazionali – non abbiano lavorato di fantasia così come con gli immigrati che giungono clandestinamente dall’Africa”.
Intanto il bubbone libico è pronto a scoppiare.