Non è certo un no-vax a parlare, ma Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, del quale è stato il fondatore. Il suo intervento in commissione Covid, voluta da Fratelli d’Italia per indagare sugli errori commessi dal febbraio 2020 sulla gestione della pandemia, ha di fatto smontato la narrativa della gestione responsabile da parte del governo giallo-rosso, puntando il dito contro l’assenza di un piano pandemico che avrebbe potuto di fatto salvare vite. Invece, come dichiarato da Garattini in audizione ieri, l’utilizzo di un piano “né applicato, né aggiornato”, ha provocato “tanti morti che non avevano nulla a che fare con il Covid-19”. Nel mirino dell’esperto, infatti, non c’è soltanto la pessima gestione di pazienti da Covid e farmaci (lo vedremo a breve), ma anche l’errato piano di gestione di pazienti non interessati dal virus. Garattini cita infatti i circa “400mila interventi chirurgici in meno, i 1.100 trapianti che non sono stati possibili, i milioni di screening anti tumorali non eseguiti”. Tutte mancanze che si sono fatto sentire sul livello dell’assistenza e della sanità in generale: secondo i calcoli del professore, infatti, “la mortalità in eccesso non giustificata da una diagnosi di Covid” è stata registrata intorno i “30mila-40mila decessi in più”.
Mancanza di misure scientificamente provate
“L’assenza di un Piano pandemico aggiornato, i tagli alla sanità perpetrati da chi oggi fa la morale al governo Meloni, che pure ha stanziato cifre record per il settore sanitario, l’aver rimandato oltre 400mila interventi chirurgici, sospeso screening ha causato gravi danni durante e dopo la pandemia di Covid. Lo ha confermato il prof. Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto ‘Mario Negri’, il quale ha anche rimproverato all’allora governo Conte la mancanza di comunicazione e misure scientificamente adeguate” ha denunciato Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia all’interno della commissione d’inchiesta. Garattini ha infatti denunciato anche le modalità con cui sono stati gestiti i pazienti, come il binomio ‘Tachipirina e vigile attesa’. Un “impiego eccessivo e ingiustificato di Tachipirina” secondo l’esperto, che ha aggiunto: “Ogni ospedale aveva le proprie modalità di raccolta dati, doveva esserci un sistema unico in tutto il Paese. Così mancano, o sono ambigui, i dati sugli effetti collaterali da vaccino”.
Chiaro, dunque, che è mancata una figura capace di dettare e far seguire direttive precise: “Non c’è stata una guida, bisognava fare un minimo di studi per vedere se i medicinali funzionavano”. Tuttavia, è stata fatta “confusione sull’impiego dei farmaci”, con annesso “spreco di Azitroricina, antibiotico inutile contro il Covid ma che ha creato 10.000 morti per antibiotico dipendenza nel nostro Paese”. A livello comunicativo, poi, Garattini ha denunciato “la mancanza di una strategia delle informazioni. Ogni giorno qualcuno prendeva la parola esprimendo posizioni diverse”. Invece, “un medico responsabile non terrorizza mai la gente”.
FdI: “Non accettiamo morali da sinistra”
“Chi a sinistra – ha continuato Buonguerrieri – si proclama sostenitore della scienza, pertanto, non ha i requisiti per poterlo fare. Del resto lo stesso Garattini ha ricordato che, nelle prime fasi di diffusione del virus, aveva sollecitato le autorità governative a impegnarsi per la produzione di un vaccino in Italia, ma senza ricevere alcun riscontro. Dunque la sinistra che punta l’indice verso i cosiddetti ‘no vax’, non è stata in grado di garantire preventivamente un impegno serio su questo fronte potendo contare sulla grande competenza italiana. Non accettiamo morali da parte loro”.