Dalla UE arriva il nuovo patto sulla migrazione e l’asilo: l’Italia rischia isolamento.

Mentre nelle segrete stanze del Senato andava in scena un miserrimo mercato delle vacche per tenere in piedi il Governo Conte bis, tra una pausa e l’altra dell’Aula la XIV Commissione (Politiche dell’Unione europea) ha trovato il modo di riunirsi e di lavorare.

E forse, visti gli esiti, sarebbe stato meglio non lo avesse fatto.

All’ordine del giorno della Commissione era infatti la discussione sul nuovo “Patto sulla migrazione e l’asilo” proposto dalla Commissione europea e la votazione sulla relativa risoluzione. La proposta della Commissione, quando presentata, aveva fatto esultare il Governo italiano e la maggioranza giallorossa, con il Presidente Conte e il Ministro per gli affari europei Amendola che avevano inneggiato a una visione e una gestione unitarie delle politiche migratorie.

Ed effettivamente l’Europa ha sviluppato una visione unitaria sui temi dell’immigrazione e dell’asilo; una visione però non ben compresa né dal PD né dal M5S, cosa peraltro non sorprendente…

L’Europa, come prima cosa, chiede infatti sicurezza, alla luce delle recenti recrudescenze terroristiche (vedi attentato di Nizza) e alla luce della pandemia. E nel chiedere sicurezza esorta gli Stati membri ad attuare politiche serie e rigorose di controllo delle frontiere esterne. Non esattamente quello che accade in Italia, dove la politica delle porte aperte è la prassi.

E sulla sbandierata (da Conte e Amendola) gestione comune dei flussi migratori, su quel concetto di solidarietà declinato principalmente nella redistribuzione dei migranti, l’Europa ci fa sapere di essere disposta a redistribuirne solamente una minima parte. Le nuove regole proposte prevedono infatti che il ricollocamento tra gli Stati membri possa valere solo per quei migranti che, in buona sostanza, abbiano diritto a una forma di protezione internazionale, con esclusione di quanti provengano da Stati con tassi di riconoscimento della protezione internazionale inferiori al 20%. Questi ultimi, che rappresentano la stragrande maggioranza dei migranti, rimarrebbero a carico del paese di primo approdo, categoria nella quale l’Italia primeggia, anche e soprattutto grazie alle politiche di questo governo.

Questi i fatti: l’Europa produce un documento in cui chiede sicurezza e controllo delle frontiere e in cui si dice disposta ad accogliere solamente chi ne ha veramente diritto. E facendolo punta l’indice, indirettamente ma non del tutto, proprio sull’Italia, che adotta politiche diametralmente opposte. Come d’altra parte dimostrato anche dallo smantellamento dei decreti sicurezza proprio nei giorni successivi alla presentazione del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo.

Il Ministro Lamorgese, evidentemente più attenta dei suoi colleghi al Governo, ha stigmatizzato la proposta della Commissione europea, sottolineando come dalla stessa deriverebbero enormi oneri per l’Italia. Peccato però che dalle parole non discendano poi i fatti e le politiche di questo Governo lo dimostrano continuamente.

Scelte e proposte scellerate che isolano l’Italia e irrigidiscono l’atteggiamento degli altri Stati europei. Come la proposta italiana di ricollocare tutti i migranti da noi accolti, anche quelli arrivati a seguito di operazioni di soccorso in mare, a prescindere dal fatto che abbiano diritto alla protezione internazionale o meno. Sostanzialmente, chiediamo che le Ong che scorrazzano nel Mediterraneo abbiano una specie di passaporto che consenta loro di traghettare (trafficare sembra troppo brutto) migranti a loro piacimento. Non contenti, chiediamo anche che gli altri Stati europei se ne facciano carico, soprattutto se clandestini. Ovviamente, ma c’era forse da aspettarselo, da Parigi, Berlino, Madrid, ci hanno risposto che non se ne parla…

E ci hanno risposto così tutti, non i cattivoni sovranisti dell’est Europa. A dimostrazione che la sinistra immigrazionista italiana è isolata in Europa. Cosa che non sarebbe nemmeno un male se non comportasse anche che, così facendo, anche l’Italia presto sarà isolata. Con il rischio che, prima o poi, qualcuno voglia proporre di escluderci financo da Schengen. Non è uno scherzo, visto che anche nella proposta della Commissione europea si parla di revisione del patto.

In Commissione XIV del Senato, il senatore Fazzolari ha proposto di integrare la risoluzione della maggioranza, in cui erano presenti solamente velate critiche alla proposta europea. Le richieste di fratelli d’Italia si sono orientate in due direzioni.

In primis, è stato chiesto di impegnare il Governo per raggiungere un accordo in sede europea per creare degli hotspot nelle aree di maggior partenza dei flussi migratori, sotto la supervisione della UE e di altri organismi internazionali. In tal modo si potrebbe garantire la sicurezza dei migranti aventi diritto a una forma di protezione internazionale, sottraendoli alle speculazioni dei trafficanti di esseri umani e a pericolose traversate in mare aperto. E sarebbero inoltre alleggeriti gli Stati membri con frontiere esterne, a carico dei quali sono riversati tutti gli oneri connessi allo screening pre-ingresso.

L’altra richiesta di Fratelli d’Italia è la realizzazione di un blocco navale al largo delle coste nordafricane. A tal fine è stato chiesto di utilizzare il corpo permanente della Guardia di frontiera e costiera europea che, secondo il piano della Commissione UE, potrebbe essere operativo già da subito. Un modo efficace di rendere l’Europa più sicura, scongiurando l’arrivo di clandestini e andando incontro alle sollecitazioni giunte dalla Commissione europea.

In sintesi le proposte di Fratelli d’Italia si possono riassumere così: hotspot nei paesi di partenza e transito dei flussi migratori e blocco navale.

Purtroppo, le proposte di Fratelli d’Italia sono state bocciate. Mentre è stata approvata la risoluzione di maggioranza, con il solo voto contrario di Fratelli d’Italia e l’astensione di lega e Forza Italia.

Il PD e il M5S, ancora una volta, mettono in secondo piano gli interessi veri dell’Italia e degli italiani, preferendo blandire il loro elettorato e subordinando ogni azione politica agli interessi di parte. Con il rischio, ripetiamo, di vedere presto l’Italia isolata in Europa. Ancor più di quanto già non sia per l’incapacità conclamata di questo Governo.

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