Il Governo Meloni stabilisce un nuovo primato occupazionale, con un tasso di occupazione che si avvicina al 62% nel mese di ottobre e più di 512mila nuovi posti di lavoro generati nell’arco di un solo anno, ancora non concluso. Questi dati dissipano ogni dubbio sulla necessità del reddito di cittadinanza in Italia, evidenziando invece l’importanza di liberare le energie del Paese e adottare un nuovo approccio collaborativo con le imprese, che attualmente godono di un rinnovato clima di fiducia.
Le cifre sull’occupazione confermano la validità delle politiche del Governo: investire le risorse dei cittadini in strategie di crescita e sviluppo, anziché disperderle in bonus e sprechi vari, emerge come un passo indispensabile per rinvigorire la Nazione, come già implementato nell’ambito della legge di bilancio 2023 e 2024.
Dopo i risultati record sull’occupazione, emerge un nuovo dato positivo per l’Esecutivo nel panorama economico: l’inflazione, in calo a novembre, si attesta al di sotto dell’1%, fermandosi all’0,8%. Questo valore non si osservava dal marzo 2021. La frenata dell’aumento dei prezzi al consumo ha impatto anche sul carrello della spesa, nonostante mantenga un ritmo sostenuto. Gli ultimi dati dell’Istat riflettono un trend positivo sia per il mercato del lavoro, sia per l’andamento dei prezzi che si riducono anche nell’Eurozona, dove l’inflazione scende al 2,4%. A differenza degli Stati Uniti, dove l’aumento dei prezzi al consumo rallenta rispetto alle attese, le stime preliminari dell’Istat indicano un aumento dell’0,8% su base annua, in calo rispetto all’1,7% del mese precedente, e una diminuzione dell’0,4% su base mensile.
I dati sull’occupazione evidenziano che il tasso di occupati stabili raggiunge livelli mai visti prima, mentre si assiste a una diminuzione dei contratti a termine e precari. Rispetto al mese precedente, si contano 27mila occupati in più e 458mila in più rispetto ad ottobre 2022. L’incremento è principalmente attribuibile ai dipendenti a tempo indeterminato, mentre si registrano cali nei dipendenti a termine (-20mila) e (-64mila), e in parte nei lavoratori autonomi. Si nota inoltre una diminuzione degli inattivi, coloro che non hanno né cercano un impiego. Da segnalare anche un nuovo record per la borsa, che raggiunge livelli massimi dal 2008.