Decreto Pa. FdI: polemiche strumentali. Opposizione ha la memoria corta

“Abbiamo raccolto in questi giorni molte critiche rispetto agli emendamenti governativi al decreto Pa relativi alla Corte dei Conti e alla cosiddetta ‘paura di firma’. Critiche che sono ben lontane da un approccio serio e realistico con i temi trattati. Sul ‘controllo concomitante’ della Corte dei Conti è bene chiarire che non nasce per i progetti del Pnrr. Prova ne è il fatto che la delibera che nel 2020 ha istituito il Collegio che se ne occupa non citava la legge Draghi sul Pnrr. Questo non significa, come si è detto e ripetuto in questi giorni- che si voglia creare una zona franca, avulsa da qualsiasi tipo di controllo. Il controllo della Corte- è bene chiarirlo- resta ed è importantissimo. Ma, per evitare di appesantire le procedure e rallentare la macchina si tratta di un controllo successivo che viene effettuato in raccordo con la Corte dei Conti europea.
Per quanto riguarda la ‘paura di firma’, invece, si tratta di misura che è volta a far sì che i funzionari e i dirigenti pubblici rispondano di danno erariale solo quando hanno agito con dolo o colpa grave (solo nei casi omissivi). Ricordiamo a chi avesse la memoria corta che a scrivere questa norma non siamo stati noi ma il Governo Conte nel 2020 e la misura è stata prorogata per ben due volte: una sempre dal Governo Conte e un’altra dal Governo Draghi. Non comprendiamo perché la nuova proroga, solo perché proposta da questo Governo, non debba essere condivisa”. Così in una nota congiunta i capigruppo di Fratelli d’Italia delle commissioni Affari costituzionali e Lavoro, Alessandro Urzì e Marta Schifone.

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