Decreto Sicurezza: Salvini dimentica emergenza roghi tossici nei campi rom

Dopo aver analizzato il decreto sicurezza del governo giallo verde riguardo alle nuove norme sull’immigrazione, e averle comparate con quelle che sono le proposte di Fratelli d’Italia, il partito della destra italiana con cui, tra l’altro, la Lega di Salvini condivideva il programma durante la campagna elettorale, passiamo oggi ad affrontare il cuore stesso del decreto, cioè la parte che si occupa della sicurezza degli italiani.

Cominciamo con l’introduzione del braccialetto elettronico. L’art.16 del decreto estende le ipotesi di reato che consentono al giudice di adottare il provvedimento di allontanamento dalla casa di famiglia e prevede inoltre l’uso del braccialetto elettronico anche per imputati dei reati di maltrattamento domestico e stalking.

La novità è stata accolta da Fratelli d’Italia con soddisfazione, tanto che da subito il partito della Meloni ha richiesto che l’utilizzo del braccialetto elettronico venga esteso anche a casistiche differenti da quelle previste.

Passiamo ora alle nuove norme previste a Contrasto al terrorismo. L’art. 17 del decreto relativo al contrasto al terrorismo prevede che per noleggiare tir o furgoni sia obbligatorio comunicare anticipatamente al Centro elaborazione i propri dati identificativi (CED), che verranno analizzati. Nel caso in cui dovessero emergere delle situazioni di potenziale pericolo, le forze dell’ordine riceveranno una segnalazione. L’art. 18 prevede l’estensione alla polizia municipale dell’utilizzo della banca dati CED nei comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti.

La posizione di Fratelli d’Italia riguardo a questo capitolo del decreto, è molto critica. Dicono dal partito di essere d’accordo con la norma, ma fanno notare che manca tutto il resto di quello che ci si aspettava. Ad esempio, non c’ è sorprendentemente traccia del contrasto all’integralismo islamico, come se il fenomeno non fosse direttamente collegato al  terrorismo. Secondo Fratelli d’Italia è necessario prevedere la tracciabilità dei flussi che finanziano centri islamici, moschee e enti di cultura . Andrebbe poi  vietato il finanziamento da parte di quegli stati che foraggiano correnti integraliste dell’islam;  va ottenuto che i sermoni siano in italiano, affinché sia possibile identificare i predicatori. Vanno inoltre regolamentate le strutture dove si predica e professa la religione islamica, perché non possiamo restare inermi davanti il fiorire di moschee abusive in garage e luoghi inadatti. E anche in questo caso, stupisce che Salvini a suo dire così attento alla tematica, non abbia introdotto nemmeno un riferimento rispetto a questi temi sensibili.

Vediamo ora una novità assoluta per l’Italia: l’introduzione nell’ordinamento italiano dell’utilizzo del Taser. L’art19 stabilisce che le polizie municipali dei comuni con più di centomila abitanti possono sperimentare l’uso dei taser, cioè di armi a impulsi elettrici. Lo si prevede come sperimentazione in città sopra i 100.000 abitanti.

A questo riguardo, la posizione di Fratelli d’Italia è concorde, ma secondo il partito della Meloni, gli strumenti vanno utilizzati su criteri non numerici, come il numero degli abitanti, ma sulla base delle effettive necessità rilevate dagli uffici territoriali del Governo.

In questa norma analizziamo invece l’ Estensione dei DASPO e il reato di blocco stradale. I daspo veri e propri, cioè i divieti di accedere a manifestazioni sportive, saranno estesi – secondo l’art. 21 – anche a chi è sospettato di star preparando un attentato oppure di essere affiliato a un’organizzazione terroristica. Il cosiddetto “daspo urbano”, introdotto dal decreto Minniti sulla sicurezza nel 2017, si potrà applicare anche nei presidi sanitari, in aree in cui si stanno svolgendo fiere, mercati e spettacoli pubblici. L’art. 23 stabilisce che il blocco stradale tornerà a essere un reato e la condanna per questo reato costituisca causa ostativa all’ingresso dello straniero nel territorio dello Stato e conseguentemente determini il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno.

Al riguardo, Fratelli d’Italia non può non essere d’accordo sulla previsione normativa, ma anche in questo caso deve evidenziare come non ci sia traccia dell’emergenza campi rom e dei roghi tossici che da lì provengono. Per questo Fratelli d’Italia annuncia che proporrà emendamenti per l‘immediata chiusura dei campi rom in ogni città.

Arriviamo ora ad analizzare la nuova norma per il Contrasto alle occupazioni abusive. L’art. 30 prevede inasprimento del reato di invasione di terreni ed edifici ex art. 633 c.p., con pena aumentata fino a 4 anni. Si mira a colpire anche le menti organizzative di tali azioni, con l’art. 31 che prevede le intercettazioni telefoniche per questi reati.

Pur apprezzando la norma, Fratelli d’Italia fa notare come un ancora una volta un argomento complesso viene liquidato con troppa facilità, sebbene ci sia l’innalzamento delle pene. Secondo il partito della Meloni, infatti, è necessaria l’abrogazione dell’art. 11 del d.l. 20/02/2017, n. 14 convertito in legge n 48, del 18 aprile 2017, che lascia al Prefetto la facoltà di impartire – sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica- disposizioni per prevenire, in relazione al numero degli immobili da sgomberare, il pericolo di possibili turbative per l’ordine e la sicurezza pubblica. Le occupazioni abusive secondo Fratelli d’Italia  vanno combattute senza se e senza ma.

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