Le associazioni dei proprietari lo dicono da tempo: la direttiva europea sulle case “green” rischia di avere l’effetto di una “eco-patrimoniale” per gli italiani. Le ultime bozze della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, presentata dalla Commissione Ue nel dicembre del 2021, infatti, pongono degli obiettivi che per il nostro Paese appaiono irragiungibili. In particolare, le versioni più recenti del documento, sul quale la commissione e Industria, Ricerca ed Energia (Itre) del Parlamento europeo si dovrà pronunciare il prossimo 9 febbraio, prevedono che entro il 2030 gli edifici privati dovranno ottenere almeno la classe di efficienza energetica E, quella più diffusa negli stabili costruiti dagli anni ’80 e ’90 in poi, e che entro il 2033, cioè dopo soli tre anni, tutti gli edifici residenziali passino alla classe D, fino ad arrivare alle emissioni zero tra il 2040 e il 2050 (con l’esclusione degli edifici di interesse storico, dei luoghi di culto e altre eccezioni). Una sfida particolarmente ardua per l’Italia, il cui patrimonio immobiliare, rispetto a quello del resto d’Europa, ha due peculiarità: quella di essere risalente nel tempo e quella di essere frazionato tra milioni di proprietari.
Secondo i dati dell’Ance, l’Associazione nazionale dei costruttori edili, in Italia su circa 12 milioni di unità immobiliari residenziali, almeno 9 milioni avrebbero bisogno di interventi di riqualificazione, circa due su tre. Secondo l’ultima edizione del rapporto Enea sulle certificazioni energetiche degli edifici, infatti, il 76% dei fabbricati appartiene ad una delle tre classi peggiori, con il 60% che si trova tra G e F. Portarli in classe D nel giro di soli dieci anni, secondo gli esperti, è praticamente impossibile. Le ragioni sono molteplici, a cominciare dai costi. È sempre l’Ance ad ipotizzare che la spesa necessaria per portare a termine gli interventi potrebbe essere pari al valore di un anno del Pil italiano. Un conto salato che verrebbe recapitato ai singoli cittadini, che nel nostro Paese detengono la fetta maggiore della proprietà immobiliare.
La riduzione dei consumi del 25% per passare dalla classe energetica F alla E, ad esempio, si ottiene soltanto attraverso interventi importanti, come la coibentazione, la sostituzione di infissi e caldaie e l’installazione di pannelli solari. Calcolatrice alla mano, La Repubblica ha stimato che il costo di questi lavori, per un condominio tipo di 24 persone, potrebbe aggirarsi attorno ai 700mila euro, con una spesa di circa 30mila euro ad unità immobiliare. Il calcolo è eseguito al netto del cambio degli infissi, che pesa per ulteriori 10/15mila euro. In totale, quindi, si parla di circa 40mila euro a famiglia. Un conto che lievita ulteriormente nel caso delle vilette indipendenti, dove i costi non possono essere divisi. Chi, nonostante la previsione all’interno della direttiva di prestiti per l’efficienza energetica, mutui per affrontare le ristrutturazioni, e altri incentivi finanziari e fiscali, non potrà permettersi di adeguare la propria abitazione ai nuovi standard, si ritroverebbe con una proprietà svalutata, cedibile sul mercato con difficoltà e al ribasso. Un problema, nota Confedilizia, che si ripercuoterebbe anche sul nostro sistema bancario, visto che la gran parte delle garanzie dei mutui ipotecari si fonda proprio sul valore degli immobili. Inoltre, la confederazione dei proprietari di case mette in guardia sul fatto che per via delle caratteristiche particolari che interessano molti immobili nel nostro Paese “gli interventi richiesti non saranno neppure materialmente realizzabili”. I tempi ridottissimi, inoltre, osservano ancora da Confedilizia, rischiano di determinare “una tensione senza precedenti sul mercato, con aumento spropositato dei prezzi, impossibilità a trovare materie prime, ponteggi, manodopera qualificata, ditte specializzate, professionisti”. Una situazione che si è già venuta a creare con il superbonus 110%, che però ha interessato solo il 5% del totale degli edifici unifamiliari e lo 0,8% dei plurifamiliari. Con i paletti fissati da Bruxelles, quindi, denuncia l’associazione, si andrebbe incontro ad una “perdita di valore della stragrande maggioranza degli immobili italiani” e, di conseguenza, ad un “impoverimento generale delle famiglie”.
Per scongiurare questo scenario Fratelli d’Italia ha presentato una risoluzione alla Camera con la quale impegna il governo a seguire “con estrema attenzione l’evoluzione della prospettata normativa di prossima adozione, facendo valere in sede europea la peculiarità” del nostro Paese. “Per migliorare le prestazioni energetiche di milioni di edifici, in un arco temporale così limitato – viene osservato nella risoluzione – è necessario disporre di obiettivi realistici”. La casa, in particolare la prima, ha ricordato di recente anche la premier Giorgia Meloni, è un bene “sacro” che non deve essere pignorabile né tassabile.
La battaglia si combatterà nei prossimi mesi all’interno dei palazzi delle istituzioni europee. I partiti di centrodestra, compreso il gruppo dei Conservatori e Riformisti, presieduto dalla leader di FdI, hanno presentato gran parte dei 1500 emendamenti al testo che verrà votato il 9 febbraio in commissione Itre. A marzo 2023 il provvedimento dovrebbe arrivare in plenaria a Strasburgo, per il voto definitivo. A quel punto prenderà il via il trilogo, e cioè il negoziato informale tra i rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione, che dovrà portare ad un compromesso. Il premier svedese Ulf Kristersson, in una conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen lo scorso 13 gennaio, ha detto di voler arrivare ad un accordo durante la presidenza svedese, che si concluderà a giugno.
Il percorso del negoziato, però, appare in salita. Gli europarlamentari del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei sono al lavoro per costruire un fronte politico trasversale per arrivare ad una soluzione di buon senso, che sostenga il percorso di efficientamento energetico e di riduzione dei consumi, ma con finanziamenti, incentivi, più flessibilità e gradualità. La Commissione Ue sottolinea che gli edifici sono responsabili del 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas ad effetto serra legate all’energia, e che un intervento che vada in direzione di una maggiore efficienza, oltre a ridurre consumi, emissioni e povertà energetica, contribuirebbe anche ad abbassare le bollette, aumentare il valore degli immobili e a generare occupazione e crescita economica grazie alle ristrutturazioni.
Gli obiettivi e i benefici della transizione verde, insomma, sono chiari e condivisibili.
Ma a pagarla non possono essere i cittadini.
Ancora una volta l’Europa si dimostra una accozzaglia di gente strapagata che non serve a nulla.
Ritengo in queste condizioni o la si riforma completamente o e’ meglio uscirne.
Il prezzo che ogni europeo paga per mantenere l’UE e’ enorme per gentaglia inutile e ancora piu’ ” DANNOSA “.
Tante riunioni, tante parole ma vi rendete conto che non servono a nulla…..????
Sono con voi, in linea di principio: la casa degli italiani non si tocca. Molti risparmi di una vita sono messi per comprarsi una casa.
Tuttavia una riflessione, cercando di essere propositivi.
La riqualificazione energetica degli edifici, a mio avviso, è una cosa positiva e porta dei benefici in termini di risparmio energetico. Oltretutto sarebbe un bel volano per l’economia.
Dovrebbe essere l’Europa stessa, con un nuovo piano di finanziamento a dare mega-incentivi agli stati per fare la riqualificazuone. Ovviamente mettendo dei paletti precisi e dei limiti alla spesa , altrimenti si ricade nella classica truffa che abbiamo visto qui con il Bonus 110%: i prezzi sono triplicati ed i cittadini onesti sono stati fregati, come al solito,perche’ le ditte hanno triplicato i prezzi di materiali e mandopera,….tanto pagava pantalone….
Io ci vedrei anche un lato positivo, se l’Europa vuole investirci….
Mi trova d’accordo, però non si può pensare che ci siano solo investimenti di Italia ed Europa a supportare, altrimenti rischieremmo una probabile ulteriore inflazione a seguire. L’idea di avere prodotti a prezzi bloccati per la ristrutturazione (non la costruzione) potrebbe essere un’idea. Un’altra cosa potrebbe essere un possibile uso dell’isee come spartiacque tra chi possa beneficiare di 100, 80, 60…% di sconto. Come ho scritto sotto, la necessità in generale di preservare, migliorare e curare il patrimonio immobiliare italiano è necessario e, visto che c’è la prendiamo troppo comoda forse un po’ di paletti entro cui farlo non ci fanno male; bisogna discutere su come realizzare il progetto
Non deve essere approvato tale provvedimento.
Perché la Ursula Von Der Leyen non va sotto processo per le schifezze che ha fatto ? Non ci siamo accorti che madame sta impersonando qualcuno che voleva decidere come doveva funzionare il mondo (!) ? È chiaro che all’UE da fastidio che gli italiani abbiamo all’80% una casa propria. Questo vuol dire ricchezza e non piace. Vogliamo ridurre la CO2 ? Cominciamo ad eliminare tutti i voli sostituibili dai treni. Avete un’idea quanto carburante viene bruciato solo per un volo Milano – Roma. La questione, però, è un’altra. Se è vero che abbiamo la terza riserva aurea del mondo, USCIAMO DA QUESTA UE CHE CI CONSIDERA DELLE MERDE !
Hai perfettamente ragione, condivido pienamente.
Bisogna uscire dalla UE non solo per la questione delle case che è una follia! Ma anche per la guerra non è un nostro interesse! L’ UE impone interessi del Nord Europa contrastanti con i nostri. Svegliamoci!
mi auguro che la nostra Presidente del Consiglio faccia qualcosa di concreto per bloccare questa follia euro demenziale arrivando anche a minacciare un referendum per l’uscita da questa unione parassitaria che ci ha sempre e solo penalizzato.
Ci dobbiamo rendere conto che noi Italiani, abbiamo delle eccellenze in tutti i campi che fanno gola a tutto il mondo e questi sciacalli stanno cercando di riduci sul lastrico per potersi spartire l’Italia. Non anno ancora capito con chi anno a che fare, personalmente già mi ero isolato da certi personaggi falsi, meschini e bastardi dentro. Per fortuna che Giorgia c’è ed è una di noi.
La casa è sacra e non si discute, il miglioramente in generale farebbe comodo a tutti ma i soldi non ci sono, come fanno gli Italiani a sostenere una spesa del genere?
Spero proprio che Giorgia riesca a fare raggionare questa Europa sanguisuga!!
La casa è sacra e non si discute, il miglioramente in generale farebbe comodo a tutti ma i soldi non ci sono, come fanno gli Italiani a sostenere una spesa del genere?
Spero proprio che Giorgia riesca a fare raggionare questa Europa sanguisuga!!
Le idee, i comportamenti, la politica ecc ecc di fratelli d’italia non si discutono, si abbracciano o si è comunisti e di sx.
Questa affermazione mi sembra totalitarista e per niente sensata. Qualunque gruppo può crescere SOLO con un confronto interno che viene espresso esternamente e accogliendo anche chi da dentro non la pensa allo stesso modo. Se così non fosse è Dittatura e principalmente sbagliato. Quindi da appartenente a FdI, NON credo sia sbagliata la legge europea! Migliorabile? Può darsi! Ma di certo non mi può dare del comunista!
Difendete gli italiani da una sempre più insopportabile tirannia europea, peraltro sempre interessata. L’attuale maggioranza che comanda l’Europa vuole annientarci. Noi Italiani abbiamo una cultura, una storia, valori e tradizioni che non possono essere conculcati. Sono certo che FdI e il nostro amato Presidente sapranno difenderci. Grazie!
Non saprei indicata una soluzione per tutti ma muoversi verso un miglioramento energetico delle case nel medio termine è conveniente. Nel mio piccolo negli anni mi sono dotato dì boiler solare, 4,5 kw dí pannelli fotovoltaici, doppi vetri, caldaia a sansa etc, ho il contattare da 6 kw, auto ibrida plug in oltre 150 m2 di casa sto spendendo circa 100 EU mese di corrente (prima degli aumenti ero sui 30EU), circa 500 – 700 EU per il riscaldamento della stagione invernale, circa 70 EU di benzina mese (chilometraggi 15000 km anno). Con qualche altro intervento posso diminuire ancora la spesa. Penso che la questione dovrebbe essere considerata attentamente senza pregiudizi o giusto per ventolare qualche bandiere. Ero scettico ma i risultati, specie con gli ultimi rialzi sono notevoli.
Mi spiace, ma da sempre sappiamo che gli italiani investono nel mattone, solo che pochissimi lo fanno con l’intento di investire a 360 gradi. Da votante FdI mi spiace ma è corretta questa normativa. Troppe sono le case acquistate e abbandonate agli affittuari cercando di guadagnare senza completare gli investimenti. È ora che ci si metta un po’ al passo anche con le migliorie ecologiche e tecnologiche, altrimenti continuate a piangere per il rincaro bollette. Non si possono avere la botte piena e la moglie ubriaca. A Milano ci sono ancora troppi condomini di proprietari di pluri appartamenti, che hanno centrali termiche obsolete che consumano più di quello che producono solo perché piuttosto che investire in ristrutturazioni continuiamo a guadagnare sugli affitti. Se non si vuole cambiare volontariamente, mi spiace ma qualcuno dovrà pur imporcelo.
lei ha tute le ragioni di questo mondo ma mi dica dove prendono i soldi chi ha una casa indipendente magari avuta in eredita’ dai genitori e pure pensionato se non danno incentivi a fondo perduto sara’ ben difficile e in pochi anni come indica l’europa a mettersi in regola..spero che Giorgia e il governo italiano si facciano sentire al parlamento europeo ora stanno esagerando su tutto e’ ora che l’italia smetta di dire sempre si a tutto quello che propongono
In realtà l’Europa ha aspettato che l’Italia facesse il bonus 110 per fare pressing con questa legge che era già da un po’ in discussione. Ora, come giustamente ha sottolineato Lei, bisogna limare il come attuarlo. Ci sono già in discussione teorie per cui in base al valore isee saranno erogati aiuti maggiori per chi ha meno potere economico. La pecca, a mio avviso, è che come al solito i centri storici e i luoghi di culto saranno esenti da questo, cosa assai scorretta in quanto anche se “limitati” gli interventi sono doverosi e necessari, ed è ora di smetterla con queste inutili limitazioni da parte delle belle arti ecc: cambiare degli infissi o un impianto di riscaldamento non deturpa l’estetica dell’immobile storico, e nemmeno mettere degli impianti fotovoltaici sui tetti, tanto più che ci sono ditte che stanno creando sistemi appositamente “a basso impatto estetico”. Fossi al governo spingerei proprio verso in apertura in questo senso è un dialogo per cercare di rendere il più giusto ed equo possibile l’intervento operabile. Ci saranno sempre dei limiti per le opere che possono essere messe in atto, ciò non toglie che dove è auspicabile intervenire lo si faccia per il bene di tutti, sia come investimenti che come mantenimento del patrimonio immobiliare italiano.
No ai ricatti sulla casa. Dobbiamo uscire da questa Europa che vuole solo derubare i cittadini con pretesti vari inventati.
Ogni direttiva U.E. deve avere un fondo di copertura in funzione della sua destinazione finale.
Ogni direttiva della U.E. deve essere accompagnata da un adeguato fondo monetario
Non continuare a sparare a zero sugli Stati e poi lasciare in balia sé stessi.
La Meloni fa parte del sistema e non farà nulla, semmai chiederà qualche piccola modifica insignificante ma come quelli che l’hanno preceduta si inchina ai poteri forte. Con grande tristezza mi vengono in mente tutti i dietrofront, a cominciare dal mes e tanto altro. In pratica la tedeschina da incarico a bkackrock di fare uno studio e predisposizione di un progetto per una maledetta Europa green . Bkackrock, società americana con forti interessi sul mercato immobiliare, già scelta per la ricostruzione dell’Ucraina, predispone la direttiva capestro per i fessi europei. Si sa che i grandi gruppi hanno impiegato migliaia di miliardi per il green, e ora debbono avere il ritorno. Un po come le case farmaceutiche che fanno ricerche, poi con il brevetto ci campano 20 anni. Più o meno così, siccome l’economia mondiale è un bluff di debiti hanno bisogno di appropriarsi dei soldi veri, ossia i nostri risparmi. Lessi un anno fa una intervista del ceo di bkakrock e rimasi scioccata!! Quindi ho una casetta …se non potrò aggiustarla la demoliro, ma ai gruppi internazionali/stato che vogliono espropriati le case non green non gliela lascio. Meloni ci avverta in anticipo, visto che l’abbiamo votarta, quando spennera gli italiani con il mes, che servirà per sistemare le banche tedesche gli italiani saranno obbligati a versare i soldi da prestare, lo dice il mes quando darà la gestione della salute all’oms, ha gia firnato, quando arriveranno gli insetti ecc.. non è cambiato quasi nulla. A proposito del green questi giorni a Davos sono previsti 1000 voli privati..e noi dobbiamo dare i soldi a queste sanguisughe!
Un’Europa che serve solo ai paesi del Nord.
Rendere le case più efficienti può avere un senso, ma solo se riguarda le nuove costruzioni o le ristrutturazioni radicali dive questo è possibile. Una legge come questa che viene dal nord europa dive hanno poco o niente di storico da mantenere non è realizzabile nei Paesi del sud Europa e particolamente in Italia. Occorre agire con buon senso per non mettere in ginocchio ulteriormente il nostro bel Paese. E non bastano gli incentivi per far digerire la pillola! Gli incentivi vanno bene se e quando uno decide di aderire a certe normative, ma senza limiti temporali cosi stretti e soprattutto senza rovinare il nostro patrimonio architettonico. Gli altri Paesi europei non hanno questi problemi. Ma devono rendersi conto della nostra realtà e assecondare le nostre necessità non solo con incentivi sostanziosi perché da noi è più difficile e costoso mettere a norma certi edifici. Ma anche con ampie deroghe per mantenere il decoro e le caratteristiche architettoniche delle nostre città e borghi storici.
questa EUROPA CI VUOLE PIU POVERI E CI VUOLETOGLIERE IL BENE PRIMARIO DEGLI ITALIANI,OVVERO LA Casa. PER NON PARLAR DEI FAMOSI CAPPOTTI CHE SONO FATTI CON MATERIALE DI TITTI I TIPI E CON TUTTI GLI SCARTI ,OVVERO E’ COME AVERE SEMPRE UNA CANOTTIERA UMIDA ADDOSSO .RICORDO CHE SICURAMENTI DEGLI INTERVENTI ANDREBBERO FATTI ,MA VERAMENTE ECO E RICORDO CHE LE CASE DEVONO RESPIRARE.. COMUNQUE GRAZIE , COMBATTETE. ANCHE PER L’ AGROALIMENTARE, VOGLIONO DISTRUGGERE LE NOSTE ECCELLENZE , MA A DAVOS LORO HANNO MANGIATO LE NOSTRE LECCORNIE ALTRO CHE VERMI E GRILLI
C’è l’arma del ricatto: o si stralcia l’ordinanza sulle classi energetiche o si esce dall’Europa. Tutto mi sembra tranne Europa unita. Credo che stiano mascherano l’obbligo ad accettare mes per finanziare le famiglie.
Mi sembra che questa Europa non sia, quella che abbiamo sperato fin da subito. L’ impressione è che ci vogliano morti. Forse vale la pena guardare più ad est e lasciare questi imbecilli alle loro stupide dispute. Ci vogliono far mangiare i grilli, guardano alla misura dei cetrioli, al vino italiano, ma sanno di cosa parlano o lo fanno solo per guadagnare i favori delle multinazionali? Ce lo chiede l’Europa! , la stessa che ci vuol portare in guerra contro la Russia . Io non mi ci vedo in questa Europa di burocrati, cominciano a farmi schifo, non mi sento più europeo.
Giustissimo, condivido. Noi senza Europa possiamo vivere dignitosamente, loro solo sopravvivere a stenti. Non mi sono mai sentito europeo, solo Italiano e patriota.
No MES. NO RICATTI SULLA CASA
Questi sono pazzi , adesso sarebbe ora di dire no a tutte le imposizioni folli che ci hanno messo e vogliono metterci . Ci vogliono ridurre a fantocci e poveracci come i greci , fa paura la nostra inventiva e capacità !guai a ratificare il mes sarebbe un ulteriore colpo di grazia
Assolutamente ! Veto ma non solo, rifiutare in toto la proposta case green, non va nemmeno discussa così com’è, è semplicemente da cancellare. In Italia abbiamo case che ci vengono dalla storia, e sono green di fatto ! I Palazzi che ci sono pervenuti non sarebbero rimasti in piedi senza essere nati “sostenibili”. Gli antichi Romani sapevano costruire in maniera sostenibile, senza bisogno delle classi misurate dall’UE ! Oltre a rifiutare questa direttiva, mi raccomando NON RATIFICARE il MES ! Il MES è un sistema di prestiti che cerca clienti, ha finito con la Grecia e cerca il prossimo cliente, l’Italia ! Non ratificare il MES significa salvare il risparmio degli Italiani che è non solo la casa, ma anche gli investimenti in bot, cct, btp, obbligazioni, tutto sui conti bancari che già sono carissimi e svenduti con la scusa del Bail-in (anche questo da eliminare), se ratifichiamo il MES ci onstringeranno ad usarlo e saremo finiti, falliti, come in Grecia !
mettere il veto al momento dell’approvazione all’ europarlamento.