Dl Ristori. Fiano gongola, ma viene blastato sui social.

Emanuele Fiano riceve un messaggio da un titolare di un pubblico esercizio sull’avvenuto bonifico da parte dell’Agenzia dell’entrate a seguito del decreto Ristori, e ce lo fa subito sapere con un post trionfale su facebook:
– Si chiedeva certezza e celerità nel ristorare gli esercenti già duramente colpiti durante il primo lockdown, – annuncia con entusiasmo – e questo messaggio conferma l’impegno mantenuto! Il ristoro è sicuramente un’iniziativa utile in un momento così delicato, ma soprattutto è un conforto e un aiuto che fa crescere la fiducia nei confronti delle istituzioni-.
Il problema è che non fa in tempo a finire il post che già viene travolto dalle critiche…
” con il DL agosto avete previsto un esonero contributivo per le aziende che rinunciano alla cig, per i mesi da settembre a dicembre. Ad oggi dopo quasi 2 mesi e mezzo le aziende hanno rinunciato ad attivare la cig (essendo una conditio sine qua non), ma la misura è rimasta sulla carta.
Con danno per queste aziende che avrebbero avuto necessità di attivare la cig, ma vi hanno rinunciato per usufruire dell’esonero”
gli fa notare un cittadino.
” Ma di quali soldi stiamo parlando? delle mance? – fa eco un’altra signora
Non ci paghi nemmeno un affitto, mentre tutti i costi coprono utenze, cartelle esattoriali, tasse , personale, condominio…. Deputato Fiano e caro correligionario, i paesi seri fanno altro Vedi Germania dove per le categorie colpite è previsto il rimborso del 70 % di tutto il fatturato 2020 , vedi Svizzera , si parte da 40 mila euro a fondo perduto ad attività colpita ……. Queste attività assieme a quelle che falliranno a breve andranno in mano con molta probabilità al malaffare del riciclo, ai Cinesi con gli involtini primavera ed alle multinazionali del fastfood spazzatura”.

 

E conclude amareggiata nel constatare che chi ci governa non sa nemmeno cosa sia una azienda.
Fiano ha visto bene che non gli conveniva affatto continuare in quella direzione ed ha cambiato subito argomento dedicandosi a post contro il “sovranismo”, che, come si sa, è il vero responsabile di tutti gli enormi disagi che stiamo vivendo.
La verità è che la difesa della salute è essenziale ma anche le possibilità di sopravvivenza di chi lavora lo è.
Ci sono partite IVA che attendono il pagamento dalla scorsa estate e che, in alcuni casi, devono ora ricevere la prima e la seconda tranche. Le domande presentate a luglio e ad agosto, quando i fondi del Decreto Rilancio erano già finiti, restano in stand by.
Anche a marzo i bonifici erano arrivati in tempi record, ma le somme stanziate si erano rivelate insufficienti lasciando a bocca asciutta una parte di potenziali beneficiari.
Il Governo ha gettato al vento mesi importanti, quelli dove il covid aveva concesso una tregua. Mesi in cui sarebbe stato fondamentale prepararsi e organizzarsi alla fase 2 della pandemia, più che prevedibile. Adesso invece scopriamo che gli effetti della seconda ondata rischiano di essere ancora peggiori della prima. E l’Italia si spacca di nuovo in due: da una parte quelli che hanno un reddito a fine mese, dall’altra quelli che devono convivere, ancor prima che con la minaccia del virus con la mancanza di un reddito.
Si materializza sempre più quella «linea di frattura» della società italiana, da una parte lavoratori dipendenti e pensionati e dall’altra autonomi e partite Iva.

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Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

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