Il senatore Patrizio La Pietra, di Fratelli d’Italia, aveva redatto già da tempo un duro comunicato sulla situazione di Vicofaro e soprattutto sull’animatore del centro d’accoglienza migranti lì situato, don Massimo Biancalani.
Dice il comunicato del senatore La Pietra:
“La gestione dell’accoglienza rappresenta una questione ancora critica sotto diversi aspetti. Ma il problema maggiore, a Pistoia, è rappresentato da chi istiga alla divisione e alla contrapposizione della popolazione e non ha nessun rispetto delle istituzioni e della legalità. Biancalani è il vero problema. In provincia di Pistoia abbiamo centinaia di persone accolte nei centri, ma la sovrapposizione mediatica, avviene solo a Vicofaro. Il protagonismo di Biancalani ha superato ogni limite a cui anche le autorità ecclesiastiche dovrebbero mettere un freno. Questo signore non è un perseguitato, non è un martire è solo un presuntuoso che antepone il suo ego alla sua vera missione. Non c’è nessun complotto da parte di nessuno. C’è solo il rispetto della legalità che le autorità preposte devono far rispettare, e a cui tutti devono attenersi. Punto.”
Più chiaro di così si muore, eppure non passa settimana senza che Biancalani non faccia parlare di sé, dei giovanissimi migranti – tutti aiutanti giovanotti – che tiene sotto la sua ala protettrice da “sant’uomo” tra un bagno in piscina, una gita in collina, una pizzata tra amici.
Beh, direte voi, ma questi ragazzotti in buona salute, spesso aiutanti e muscolosi, dovranno pure fare qualche cosa per trascorrere il tanto tempo libero che hanno a disposizione e mantenere in forma il fisico invidiabile, tra bicipiti, tricipiti e tartarughe. Certo, magari potrebbero impegnarsi a studiare, a imparare un mestiere, ma certe cose gliele devi preparare e fornire già belle che organizzate perché mica si può pretendere che prendano qualche iniziativa che non sia ludica, vero? E così, si torna a bomba. O per un verso o per l’altro, Biancalani – che per vederlo in tonaca si fatica – finisce sui giornali, spesso a fare il martire, e probabilmente gli piacerebbe molto assurgere alla notorietà di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, anche se ancora è un po’ indietro.
Però, ci sta lavorando. Infatti, torniamo a sabato scorso, quando inaspettatamente ecco piombare nel centro di Biancalani una cinquantina di agenti delle forze dell’ordine, compresi uomini dell’Asl e ispettori del lavoro. Immaginatevi lo stupore del “sant’uomo”. Infatti il don ha immediatamente individuato nelle forze della reazionaria destra italiana i mandanti di un simile scempio, iniziando subito a far udire la sua voce e telefonando a tutti i suoi amichetti nelle redazioni dei giornali compiacenti, appunto per denunciare l’affronto perpetrato all’atto del controllo dei documenti dei migranti quella sera insieme a lui. Non pochi, visto che Biancalani proprio quel pomeriggio aveva postato su Facebook un invito aperto a tutti i giovani migranti per una seratina a base di pizza, vino, musica, canti, danze e tanto divertimento.
“Nemmeno per catturare il capo della mafia si mette su un tale spiegamento di forze” lamenta Biancalani al telefono con qualche illustre firma de La Repubblica, e aggiunge un filo speranzoso: “Desumo che si tratti di ordini dall’alto. Ergo, il mio è il nuovo caso Riace”.
Pensate a quanto debba essere stata atroce la sua delusione quando si è scoperto che non solo non si trattava di persecuzione o di un “caso” Riace (che poi quale sia, oltre aver messo fine a dei reati ce lo faremo spiegare), ma che non erano i “poteri forti” quelli che stavano agendo contro il povero Biancalani e i suoi boys. In realtà, a far muovere le forze dell’ordine era stata la segnalazione di ben 180 residenti locali che , esasperati per il chiasso insopportabile che arriva dal centro d’accoglienza a tutte le ore del giorno e della notte, e da queste temutissime festicciole piuttosto frequenti, pretendevano che venisse ripristinato un po’ di ordine pubblico.
Contrito, non certo per aver disturbato i suoi vicini cosa che ormai fa da tempo fregandosene allegramente, Biancalani ha detto: “Ci stiamo mettendo in regola con tutte le contestazioni che ci hanno fatto (?) e presto saremo a posto”. Magari è vero, forse sta insonorizzando la chiesa in modo che ci si possa continuare a divertire e a festeggiare, però Biancalani la sua idea ce l’ha e non demorde. Sguardo fiero dietro gli occhialetti dalle lenti spesse, e petto in fuori per quanto la pancia da buona forchetta permetta, il don ha concluso perentorio: “ Sono venuti solo per intimidirci , ma non ci riusciranno” e via con 150 napoli, 10 margherite e 10 capricciose.