Il discorso alle Nazioni Unite del Presidente argentino Javier Milei ha ottenuto risonanza internazionale, mettendo in discussione gli obiettivi attuali dell’istituzione con sede a New York. All’inizio dell’esposizione ha affermato: “Non sono qui per dire al mondo cosa deve fare. Sono qui, in parte, per dire al mondo cosa accadrà se le Nazioni Unite continueranno a promuovere politiche collettiviste, come stanno facendo sotto il mandato dell’Agenda 2030; e, poi, quali sono i valori che la nuova Argentina difende”.
Successivamente, ha spiegato che questa organizzazione ha smesso di applicare i principi enunciati nella sua dichiarazione fondante ed ha iniziato a trasformarsi “in un leviatano con molteplici tentacoli, che pretende di decidere non solo cosa debba fare ogni Stato-Nazione, ma anche come debbano vivere tutti i cittadini del mondo. Così, siamo passati da un’organizzazione che propugnava la pace ad un’altra differente, che impone un’agenda ideologica ai suoi membri su un’infinità di temi che riguardano la vita dell’uomo nella società”.
E ha continuato: “Il modello delle Nazioni Unite, che era stato di successo, è stato sostituito da un modello di governo sovranazionale di burocrati internazionali, che pretendono di imporre ai cittadini del mondo un determinato modo di vivere. Quello che si sta discutendo questa settimana qui a New York, al Vertice del Futuro, non è altro che l’approfondimento di questa tragica direzione che tale istituzione ha adottato”.
Javier Milei ha avvertito sulla radicalizzazione di un modello che rafforza gli impegni dell’Agenda 2030. “L’Agenda 2030 non è altro che un programma di governo sovranazionale di stampo socialista, che pretende di risolvere i problemi della modernità con soluzioni che attentano contro la sovranità degli Stati-Nazione e violano il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà delle persone”.
Milei ha poi aggiunto che le quarantene a livello globale, durante il 2020, dovrebbero essere considerate un crimine contro l’umanità. “In questa stessa sede, che dichiara di difendere i diritti umani, è stato consentito l’ingresso al Consiglio per i Diritti Umani di dittature sanguinose come quelle di Cuba e Venezuela senza il minimo rimprovero. In questa stessa sede, che dichiara di difendere i diritti delle donne, si permette l’ingresso nel Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione contro le Donne a paesi che puniscono le donne semplicemente per aver mostrato la loro pelle”.
Ha anche affermato che è stata incentivata da parte dell’ONU una relazione tossica tra le politiche di governance globale e gli organismi di credito internazionali, chiedendo ai paesi più svantaggiati di impegnare le loro scarse risorse in programmi di cui non hanno bisogno, trasformandoli in debitori perpetui “per promuovere l’agenda delle élite globali”.
Successivamente ha criticato il Forum Economico Mondiale, “dove si promuovono politiche ridicole con paraocchi malthusiani (si riferisce alle teorie di Thomas Malthus, NdR), come le politiche di emissioni zero, che danneggiano soprattutto i paesi poveri, e quelle legate ai diritti sessuali e riproduttivi, mentre il tasso di natalità dei paesi occidentali sta crollando, annunciando un futuro cupo per tutti. L’organizzazione non ha nemmeno adempiuto con successo alla sua missione di difendere la sovranità territoriale dei suoi membri, come noi argentini sappiamo bene riguardo alle Isole Malvine”.
“Oggi ci troviamo con un’organizzazione incapace di fornire soluzioni ai veri conflitti globali. Un’organizzazione che, invece di affrontare questi conflitti, investe tempo e sforzi nell’imporre ai paesi poveri cosa e come devono produrre, con chi devono stringere rapporti, cosa devono mangiare e in cosa devono credere, come pretende di dettare il presente Patto per il Futuro. Questa lunga lista di errori e contraddizioni non è stata gratuita, ma ha portato alla perdita di credibilità delle Nazioni Unite tra i cittadini del mondo libero e alla distorsione delle sue funzioni”.
Ha anche lanciato un avvertimento: “Siamo alla fine di un ciclo. Il collettivismo e il moralismo dell’Agenda Woke si sono scontrati con la realtà e non hanno più soluzioni credibili da offrire ai problemi reali del mondo: di fatto, non le hanno mai avute. Se l’Agenda 2030 ha fallito, come ammettono i suoi stessi promotori, dovremmo chiederci se non fosse un programma mal concepito fin dall’inizio, accettare questa realtà e cambiare rotta. Non si può continuare a insistere nell’errore, rafforzando una linea d’azione che ha fallito. Succede sempre lo stesso con le idee che provengono da sinistra”.
Successivamente, ha spiegato che l’Argentina non sosterrà nessuna politica che implichi la restrizione delle libertà individuali, del commercio o la violazione dei diritti naturali degli individui. “Non importa chi la promuova né quanto consenso abbia questa istituzione. Per questo motivo, vogliamo esprimere ufficialmente il nostro dissenso sul Patto per il Futuro firmato domenica”.
E ha concluso: “Sappiate che la Repubblica Argentina abbandonerà la storica posizione di neutralità che ci ha caratterizzato e sarà all’avanguardia nella lotta in difesa della libertà. Che Dio benedica gli argentini e tutti i cittadini del mondo e che le forze del cielo ci accompagnino”, per chiudere con il suo caratteristico “Viva la libertad, carajo!”.