Nel primo trimestre del 2023 si stima che il prodotto interno lordo sia aumentato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell’1,8% in termini tendenziali.
Le fonti sono quelle più ufficiali: lo ha infatti comunicato l’Istat, diffondendo la stima preliminare del Pil nei primi tre mesi dell’anno. Buone notizie sul versante italiano quando dal resto d’Europa arrivano indicazioni diverse: si ferma la Germania, cresce, ma solo leggermente la Francia. Sotto l’attese l’Eurozona.
Tra le grandi economie i risultati migliori rispetto alle attese sono soprattutto quelli dell’Italia, con una crescita dello 0,5%. Sono delle novità incoraggianti, che mostrano una resilienza dell’economia italiana in un contesto globale sfidante, che si accompagnano alla crescita sia del comparto industriale, sia di quello dei servizi. Dopotutto la Presidente Meloni lo aveva annunciato durante il discorso di insediamento alle Camere: “L’Italia deve tornare ad avere una politica industriale, puntando su quei settori nei quali può contare su un vantaggio competitivo”.
Ed il merito va dato, in primis, ai nostri imprenditori: in Italia serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, perché la ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori, non lo Stato con decreti. Lo Stato deve essere parte dell’ingranaggio, e il Governo Meloni da 6 mesi lavora in quel senso.
I dati pubblicati negli ultimi giorni dall’Istat sono inequivocabili: ad aprile aumenta la fiducia di consumatori e imprese. Si tratta del valore più elevato, per quanto concerne la fiducia delle aziende, negli ultimi 10 mesi, mentre quello dei consumatori ritorna su livelli che non si vedevano da marzo 2022. A questi segnali positivi si aggiungono recenti indicatori: il Pil cresce e il debito della pubblica amministrazione scende, lo Spread è calato dall’inizio del governo Meloni e la borsa ha registrato importanti aumenti, infine Bankitalia ha stimato che l’Italia è destinata a crescere ancora fino al 2025. Chi profetizzava sventure in caso di vittoria del centrodestra, dovrebbe avere oggi la decenza di chiedere scusa.
Così il sen. Michele Barcaiuolo, capogruppo in Commissione Esteri e Difesa di Fratelli d’Italia.