“L’eredità di San Benedetto nei valori del conservatorismo europeo”. E’ il titolo delle giornate dedicate alle “radici cristiane dell’Europa” promosse dal Gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento europeo e dal suo co-presidente, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, in programma a Subiaco, in provincia di Roma da domani a sabato. L’iniziativa prende le mosse dalla “importanza storica e culturale di San Benedetto nella preservazione della tradizione classica attraverso i monasteri benedettini, determinanti per la formazione dell’identità culturale e politica europea” come si legge in una nota. Le giornate di studio, che si svolgeranno anche all’interno del più antico monastero benedettino del mondo, saranno aperte domani con una cerimonia religiosa e una visita presso il Sacro Speco di Subiaco, luogo di vita e predicazione di San Benedetto. Proseguiranno la mattina del 21 marzo con la conferenza in programma al Teatro Narzio di Subiaco, con l’intervento del ministro della Cultura Alessandro Giuli. Prevista la lectio magistralis del prof. Ryszard Legutko, il saluto dell’Abate di Subiaco e gli interventi di Nicola Procaccini, del capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza e della vicepresidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna. Nel pomeriggio del 21 marzo gli europarlamentari dell’ECR italiani e provenienti da varie nazioni europee, parteciperanno alle celebrazioni solenni in nome di San Benedetto Patrono d’Europa, con l’accensione della tradizionale “Fiaccola pro pace et Europa una”. Previsto anche un momento istituzionale organizzato dal Comune di Subiaco, con il video messaggio di saluto del presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
Europei nel nome di San Benedetto
L’Europa nasce con radici forti e quelle radici le piantò San Benedetto. Luce per le genti nella notte oscura della caduta dell’Impero romano, il Santo umbro contribuì alla rinascita spirituale, morale e civile della nostra nazione e di tutta l’Europa, con la sua Regola e i suoi monasteri, sottolineano gli organizzatori, ricordando Paolo VI che, il 24 ottobre del 1964, con la lettera apostolica “Pacis Nuntius” proclamò san Benedetto “patrono principale dell’intera Europa”. E san Benedetto ha illuminato l’Italia e l’Europa intera, “con la sua spiritualità attiva e contemplativa, con la sua disciplina del lavoro, e dell’impegno personale al servizio della comunità e del territorio. E continua a farlo, nei suoi monasteri, in questi tempi di crisi globale, economica e culturale, in cui sempre più sentiamo la necessità di un faro che illumini la nostra strada”, si legge in una nota diffusa dagli organizzatori. Un tema particolarmente caro a Papa Benedetto XVI, in particolare nel passaggio in cui Ratzinger parlava dell’identità europea: “Per creare un’unità nuova e duratura, sono certo importanti gli strumenti politici, economici e giuridici, ma occorre anche suscitare – insisteva il pontefice recentemente scomparso – un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del Continente, altrimenti non si può ricostruire l’Europa. Quell’Europa che trova le sue radici proprio in San Benedetto”. “L’Europa è un’importante costruzione politica e giuridica in cui credo fermamente – ha ribadito gli organizzatori del meeting di Subiaco – ma le strutture politiche dell’Europa devono essere accompagnate anche da un anelito spirituale. E se noi leggiamo gli scritti di Paolo VI, Papa Benedetto XVI e Papa Wojtyla comprendiamo bene il legame di San Benedetto con l’Europa e perché è stato consacrato patrono dell’Europa. San Benedetto ha illuminato l’Italia e l’Europa intera. Come ha sottolineato il presidente Mattarella, abbiamo bisogno di questo suo messaggio di pace. Ancora più oggi, perché offre alle nuove generazioni una rinnovata consapevolezza delle radici spirituali dell’Italia”.