Il 13 giugno, finita una lunga campagna elettorale per le amministrative, Giorgia Meloni vola in Andalusia per sostenere la candidatura di Macarena Olona alla presidenza della regione Iberica.
Fa un comizio che incendia la folla, pregno di contenuti, che dà una visione e fornisce spunti di riflessione. Il popolo di Vox la acclama e Abascal e la Olona, dalla platea, le tributano applausi e ringraziamenti.
Poi di corsa in volo a Roma, in via della Scrofa, ad attendere quella che poi si è rivelata una netta affermazione di FdI sui territori. Questo verosimilmente deve aver spiazzato la sinistra che, come suo solito, non avendo altre armi che quelle della mistificazione, si è affrettata a dipingere il leader di FdI come una pericolosa e truce estremista. La stura questa volta l’hanno trovata proprio nel comizio spagnolo, dipinto come il manifesto della destra più retriva e oscurantista.
All’alba della trasferta andalusa, infatti, la Picierno ha scomodato il suo ufficio stampa per redigere un comunicato a dir poco ingannevole. L’euro deputato del PD ha vaneggiato di una Meloni che in Spagna avrebbe “tirato fuori tutto il corredo del complottismo nero: lobby gay, cultura della morte, cappio della finanza internazionale”, con – si cita testualmente – brutale intolleranza. In base alle fantasie della Picerno, Giorgia Meloni, moderata in casa, si trasformerebbe in una pericolosa reazionaria intollerante non appena varcati i confini nazionali.
A questa delirante prospettazione hanno fatto eco le improvvide dichiarazioni di Fiano, che nella trasmissione della Merlino su La 7, ha espressamente riferito di aver avuto i brividi nel sentir parlare di grande finanza internazionale, aggiungendo un inciso gravissimo e che tuttavia sembra essere passato in cavalleria. Rivolgendosi al sen La Russa, infatti, Fiano ha gridato che l’ultima volta che aveva sentito parlare di grande finanza internazionale “venivano passati per il gas dieci suoi parenti”. Sostanzialmente attribuendo alle dichiarazioni della Meloni un indicibile disvalore.
Ebbene, occorre dare conto di due aspetti, entrambi dirimenti ai fini di un’analisi oggettiva della vicenda.
Il comizio della Meloni in Andalusia non ha introdotto alcun nuovo tema al corredo di idee e contenuti politici del partito. I concetti espressi in quella occasione infatti sono stati tuttaffatto diversi da quelli che da anni accompagnano la proposta politica di Fratelli d’Italia. Da ultimo, per esempio, la Meloni ha espresso gli stessi concetti alla conferenza programmatica di Milano. L’attenzione per la famiglia tradizionale, la perniciosità del Green Deal, l’inconcludenza e pericolosità dell’ecologismo alla Greta Thumberg sono argomenti che sono stati già in passato ampiamente cavalcati.
Così come quello della grande finanza internazionale, dell’economia finanziaria in contrapposizione all’economia reale, da sempre punto di fuoco delle politiche di FdI. Pare dunque che sino ad oggi la Picierno non si sia mai soffermata ad ascoltare un comizio o una conferenza stampa, se le suonano nuovi questi ragionamenti. O forse, più plausibilmente, ha tentato di raggirare gli elettori, inducendoli a pensare che chissà quali nefandezze avesse detto in quella sede il leader della destra italiana. Avrà pensato che nessuno si sarebbe preso la briga di ascoltare un comizio in lingua spagnola. Sbagliando clamorosamente, considerato che gli elettori italiani non si sono fatti infinocchiare.
Sull’errore di valutazione dell’euro deputato dem, o piuttosto sull’intento di mistificazione non occorre aggiungere altro.
Ma c’è di più e di peggio. Perché se ormai è diventata un’abitudine della sinistra disegnare una realtà parallela, in cui la Meloni è brutta, arcigna e cattiva, non è per nulla accettabile che al leader dell’unico partito di opposizione, che peraltro stanno votando milioni di italiani, si attribuiscano deliberatamente delle inammissibili pretese simpatie naziste. Sì, perché in buona sostanza Fiano, preso dal sacro fuoco dell’intoccabilità politica, ha fatto questo: se la Meloni parla delle derive della grande finanza internazionale, vuol dire che strizza l’occhio all’ideologia che ha condotto alla tragedia della Shoa. Questo in una nazione con una democrazia matura non si può fare. Non tutto è giustificabile, non tutto è perdonabile, non tutto può essere detto senza dare il giusto peso alle parole.
Col mezzo televisivo, poi, in grado di raggiungere milioni di persone e di influenzarne il giudizio, occorre avere rispetto non solo dell’avversario politico, ma soprattutto del popolo, al quale non si possono dare in pasto valutazioni così aberranti e lontane dalla realtà. Nel merito non vale spendere una sola riga per contestare la pericolosissima asserzione di Fiano, perché è talmente falsa da suonare grottesca. Nel metodo però un appunto va fatto: la violazione dei canoni di correttezza va censurata, senza sconti determinati da una rendita -ideologica- di posizione in base alla quale a sinistra tutto è possibile e nulla è criticabile. Così, molto poco onorevolmente, si rinuncia al confronto democratico, spostando l’asse sulla becera demagogia, alla ricerca del consenso ad ogni costo, senza fermarsi di fronte all’evidenza di una macroscopica bugia.
Ma gli italiani, fortunatamente, come dimostrano nelle urne, hanno ben compreso che la ricerca spasmodica del consenso ad ogni costo si accompagna sempre con la ricerca spasmodica del potere ad ogni costo. Anche, appunto, al costo di tradire ogni principio.
Grande Giorgia e grazie per essere andata in Andalusia, la mia seconda casa, dove riposano le ossa della mia povera moglie, uccisa mentre attraversava la strada da una auto guidata da un bastardo ex spasimante respinto e nipote di una consigliera del Partito Socialista Obrero Español. Questo bastardo, grazie agli agganci di sua zia e della sua famiglia di ex perseguitati politici di sinistra durante Franco, è riuscito a cavarsela solo con la sospensione della patente. La sua famiglia invocava la Memoria Historica ma faceva finta di dimenticare che i loro prozii nel 1936 uccisero persone di destra e i monaci del convento.
Non preoccuparti Giorgia se qua in Italia “los rojos” ti hanno dipinto come Falangista, invece siane onorata.
Grazie per ciò che stai facendo per noi in Italia e grazie per aver sostenuto Macarena Olona in Andalusia.