Domani, domenica 23 febbraio 2025, la Germania si recherà alle urne per rinnovare il Bundestag in elezioni anticipate che segnano un momento di svolta non solo per il Paese, ma per l’intera Unione Europea. La caduta della coalizione “semaforo” (SPD, Verdi e FDP) lo scorso novembre, culminata con la sfiducia al cancelliere Olaf Scholz a dicembre, ha aperto una fase di incertezza politica in un momento già critico per l’economia tedesca e il panorama geopolitico globale. Con i seggi aperti dalle 8 alle 18 e i primi exit poll attesi subito dopo: il risultato di questo voto potrebbe ridefinire il ruolo di Berlino nell’UE e influenzare profondamente questioni come il processo di pace in Ucraina.
I protagonisti e i sondaggi
I riflettori sono puntati su Friedrich Merz, leader della CDU/CSU, che guida i sondaggi con circa il 30% dei consensi. La sua visione conservatrice, con un focus su rigore economico e una linea dura sull’immigrazione, lo rende il favorito per la cancelleria. Tuttavia, Alternative für Deutschland (AfD), guidato da Alice Weidel, si attesta intorno al 20-23%, un risultato che potrebbe segnare un record storico, specialmente nell’est del Paese. L’SPD di Scholz, al 15%, paga il prezzo di un governo impopolare, mentre i Verdi di Robert Habeck (13%) e i liberali della FDP (circa 5%) lottano per mantenere rilevanza. In ascesa anche il nuovo partito Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), con un’agenda populista di sinistra che potrebbe superare il 5% necessario per entrare in parlamento.
Il sistema elettorale tedesco, un mix di maggioritario e proporzionale, rende improbabile una maggioranza assoluta. La formazione del governo dipenderà dalle coalizioni, un processo che potrebbe richiedere settimane o mesi. Tra gli scenari più plausibili c’è una “grande coalizione” tra CDU/CSU e SPD, magari con il supporto dei liberali, o una combinazione CDU-Verdi, anche se le divergenze su ambiente e immigrazione complicano questa opzione.
Scenari futuri per la Germania
Se Merz dovesse prevalere, la Germania potrebbe virare verso una politica più conservatrice, con un’enfasi sulla ripresa economica – cruciale dopo due anni di recessione – e un irrigidimento sui flussi migratori, tema caldo dopo recenti attacchi di matrice islamista. Tuttavia, la sua promessa di inviare missili Taurus all’Ucraina entro 24 ore da un ultimatum a Mosca segnala una linea dura contro la Russia, che potrebbe scaldare ulteriormente i rapporti con il Cremlino. Al contrario, un exploit dell’AfD, pur esclusa da qualsiasi coalizione, rafforzerebbe le voci euroscettiche e anti-ucraine, complicando la leadership tedesca in Europa.
Un’eventuale rimonta dell’SPD o un governo di centrosinistra con Verdi e FDP (meno probabile) manterrebbe una continuità con le politiche attuali, ma la frammentazione del voto suggerisce che la Germania potrebbe affrontare un periodo di instabilità politica, con negoziati lunghi e fragili equilibri di governo.
Impatti sull’Unione Europea
La Germania è da sempre il motore economico e politico dell’UE, e queste elezioni arrivano in un momento delicato. Con Donald Trump tornato alla Casa Bianca e intenzionato a ridurre il sostegno americano all’Ucraina e alla NATO, l’Europa deve trovare una nuova coesione. Un governo Merz potrebbe spingere per un’Europa più autonoma militarmente, ma la sua retorica nazionalista rischia di alimentare divisioni interne, specialmente con Paesi come Ungheria e Slovacchia, già scettici verso Bruxelles. Al contempo, l’ascesa dell’AfD potrebbe ispirare altri movimenti populisti, indebolendo il progetto europeo proprio quando serve unità per affrontare crisi globali come il cambiamento climatico e la sicurezza.
Il processo di pace in Ucraina
Sul fronte ucraino, la posizione del prossimo governo tedesco sarà decisiva. Merz ha promesso un sostegno militare più deciso a Kiev, ma l’opinione pubblica tedesca è divisa, e l’AfD con il BSW chiedono negoziati con Mosca e una riduzione degli aiuti. Con Trump che preme per un cessate il fuoco rapido – forse a scapito delle aspirazioni ucraine – la Germania dovrà scegliere se allinearsi a Washington o guidare un’Europa indipendente nel cercare una pace giusta.
Con un’Europa che già rischia di essere esclusa dai tavoli negoziali, lasciando il destino dell’Ucraina nelle mani di potenze extra-europee.
Una riflessione conclusiva
Le elezioni tedesche di domani rappresentano un momento di scelta non solo per i cittadini della Germania, ma per l’intero equilibrio europeo e internazionale. Il risultato determinerà se Berlino continuerà a essere un pilastro di stabilità per l’UE o se nuove dinamiche interne porteranno a un ripensamento del suo ruolo globale. Per l’Ucraina, il voto potrebbe significare un’accelerazione del sostegno o un cambio di rotta verso il dialogo con Mosca. Queste elezioni sono uno specchio: riflettono le paure, le speranze e le contraddizioni di un continente in trasformazione ed in cerca di affermazione nello scacchiere internazionale.