Dopo aver lasciato il G7, con la comprensione e il sostegno dei Sei, ed aver portato il proprio supporto umano e personale alla popolazione in Emilia Romagna, arriva anche la risposta istituzionale del Presidente del Consiglio, con la riunione dei Ministri convocata per oggi, 23 maggio.
Al termine dell’incontro Giorgia Meloni ha presentato i primi provvedimenti approvati in sede di Consiglio dei Ministri, che offrono “delle prime e importanti risposte ai territori colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna”.
I provvedimenti approvati che riguardano questa materia sono due: una ordinanza di protezione civile che estende lo stato di emergenza a tutti i comuni che sono stati colpiti dalla seconda ondata di alluvione e che non erano già previsti nella prima, con riserva di estendere lo stato di emergenza anche ai comuni che sono stati colpiti in Toscana e Marche, che però necessitano di un altro percorso; e un decreto legge contenente numerose misure urgenti.
Al termine del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i Ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, ha incontrato il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, accompagnato da rappresentanti delle parti sociali e imprenditoriali del territorio.
Le materie su cui interviene il decreto legge sono varie e di fondamentale importanza:
– SOSPENSIONE DEI TERMINI RELATIVI AGLI ADEMPIMENTI AI VERSAMENTI TRIBUTARI E CONTRIBUTIVI fino al 31 agosto, quindi con una ripresa dei pagamenti fino al 30 novembre e differimento per le province e i comuni del pagamento dei mutui nei confronti di cassa depositi e prestiti;
– UTENZE E MUTUI: prevista una norma che rafforza la sospensione dei pagamenti delle utenze da parte di ARERA. Sospesi anche i mutui sulla base del protocollo di intesa già esistente tra ABI e Governo in caso di eventi calamitosi;
– GIUSTIZIA: rinvio dei processi civili e penali se una delle parti o l’avvocato difensore risiedono nelle zone colpite e sospensione fino al 31 agosto dei termini dei giudizi amministrativi contabili, militari e tributari;
– BUROCRAZIA: sospesi tutti i termini dei procedimenti amministrativi, compresi i concorsi;
– LAVORO: viene garantita la retribuzione a tutti i dipendenti pubblici delle zone colpite, anche qualora fossero fisicamente impossibilitati a lavorare. Prevista una cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, con una copertura complessiva fino a 580 milioni di euro. Prevista anche una tantum fino a 3.000 € per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, stanziando 298 milioni di euro;
– SCUOLA: stanziati 2 milioni di euro per la continuità didattica. Il Ministro dell’Istruzione ha facoltà di lavorare con una certa flessibilità per l’adempimento degli esami di maturità, in base alle necessità egli istituti coinvolti. Anche il Ministro dell’Università prevede la possibilità di didattica ed esami a distanza. Stanziati 3 milioni e mezzo per un fondo di solidarietà per i docenti delle università interessate e per i primi interventi di ripristino. Si sta lavorando anche per fornire computer a tutti quegli studenti che devono operare con la didattica a distanza e non sono in possesso dell’adeguata strumentazione tecnologica;
– IMPRESE: rafforzamento di accesso al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese con previsione di un aumento della garanzia anche fino al 100 per cento. Per questa misura sono previsti 110 milioni di euro. Il Ministero degli Affari esteri ha previsto contributi a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest con una copertura di ulteriori 300 milioni di euro. Sempre il Ministero degli Esteri ha previsto la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro sul fondo 394/81, dedicata all’erogazione di finanziamenti a tassi agevolati, con quote a fondo perduto del 10%, quindi ulteriori 400 milioni per queste aziende;
AGRICOLTURA: 100 milioni di euro per interventi di indennizzo a favore delle aziende agricole e ulteriori 75 milioni di euro a valere sul fondo innovazione, per l’acquisto di macchinari per le aziende che fossero state danneggiate da questo punto di vista;
– SALUTE: 8 milioni di euro per i primi interventi di ripristino per le strutture sanitarie e riconoscimento di crediti formativi al personale sanitario che opera nei comuni interessati;
– CULTURA: Il ministro della cultura San Giuliano prevede l’aumento temporaneo di 1 euro dei biglietti di ingresso ai musei utilizzando i proventi che arriveranno da questa misura per ripristinare i beni culturali che sono stati interessati dall’alluvione;
– TURISMO: fondo da 10 milioni per l’indennizzo delle aziende turistiche colpite;
– SPORT: 5 milioni di euro per interventi di manutenzione delle infrastrutture sportive;
– TRASPORTI: previsto l’anticipo della norma del codice degli appalti che consente la procedura di somma urgenza fino a 500 mila euro per i territori colpiti, in atto sin da subito;
– PERSONE CON DISABILITÀ: in dirittura di arrivo anche interventi mirati in materia di sostegno alle persone con disabilità, che in queste vicende si trovano ad essere quelle più colpite;
– FONDO EMERGENZE NAZIONALI: rifinanziamento del fondo con 200 milioni di euro che vengono interamente destinati a questa emergenza.
Inoltre, il Ministero dell’Economia ha proposto che i proventi derivanti dalla vendita dei mezzi confiscati dall’Agenzia delle Dogane siano destinati all’emergenza alluvione. Autorizzate anche estrazioni straordinarie di lotto e superenalotto da dedicare interamente all’emergenza.
Prevista poi una misura che riguarda l’estensione delle competenze del Commissario per la Siccità che si occuperà anche dell’alluvione, attraverso la verifica e il monitoraggio delle opere di drenaggio dell’acqua, per cercare di procedere nel modo più veloce possibile.
Il Governo quindi c’è e risponde in maniera concreta e rapida. Il totale di questa risposta è di 2 miliardi di euro, a cui se ne aggiungeranno altri una volta che si potrà parlare di ricostruzione.
Il Presidente Meloni, sin dai primi giorni di pesante pioggia, ha assicurato la massima disponibilità ad aiutare celermente le zone colpite, lasciando il G7 di Hiroshima con un giorno di anticipo pur di raggiungere l’Emilia-Romagna e portare il proprio supporto. Non una passerella, ma una occasione per rendersi conto di quale fosse la situazione reale in modo da elaborare delle risposte adeguate e una dimostrazione di apertura al dialogo forse mai vista prima.
A margine di quella visita il Presidente del Consiglio ha spiegato: “Il governo c’è e ci sono anche gli altri livelli istituzionali. Bisogna lavorare giorno per giorno ma ci siamo. Ora il compito nostro, al netto del lavoro incredibile della Protezione Civile, delle forze dell’ordine, delle forze armate è garantire risposte immediate. La situazione è molto complessa, ci sono varie emergenze diverse. C’è bisogno di molto lavoro. Ho anche trovato tanti cittadini molto orgogliosi che lavoravano e che dicevano, ci rimettiamo in piedi. È molto importante. Ho trovato tantissimi ragazzi giovanissimi che arrivavano da tutte le parti per dare una mano. L’Italia tira fuori il suo meglio in situazioni come queste”.
La solidarietà ricevuta sia a livello nazionale che internazionale è una forza potentissima che può contribuire a risollevare i territori colpiti e la sua popolazione, offrendo mano e cuore su cui contare.
La situazione attuale in Emilia Romagna conta 15 morti, oltre 15.000 sfollati, 300 milioni di euro di danni all’agricoltura, 544 strade chiuse, 290 frane e 43 comuni allagati. Una condizione tragica per la popolazione e per l’intero territorio, che non può però di certo essere imputata ad un governo in carica da soli sette mesi, ma che invece avrebbe potuto essere limitata sfruttando quei 55.2 milioni di euro restituiti tra il 2021 e il 2022 dal Presidente Stefano Bonaccini e dall’allora Vicepresidente Elly Schlein. Oltre 55 milioni che avrebbero dovuto essere destinati alla messa in sicurezza di un territorio, come abbiamo visto, a forte rischio idrogeologico, ma che per qualche ragione sono tornati indietro nelle casse dello Stato.
Non è questo però il tempo di polemiche politiche. Il Governo Meloni lo sa bene. È per questo che ha fornito risposte tempestive e concrete, collaborando sin da subito con la Regione Emilia-Romagna, le autorità locali e con lo straordinario supporto delle Forze dell’ordine, della Protezione civile e dei volontari. E, nonostante le difficoltà che il nostro Paese sta vivendo, ha trovato ben due miliardi di euro per risollevare una popolazione drammaticamente colpita dall’alluvione.