Famiglia, lavoro, sicurezza, salute. I quattro pilastri della manovra 2024

Ecco perché la manovra per il 2024 ha una marcia in più

Il 16 ottobre 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra per la Legge di Bilancio, per un totale di 24 miliardi da impegnare nei settori centrali per l’Italia.

Come è noto, la Legge di Bilancio segna un passaggio importante, dal momento che in sostanza preventiva l’andamento del paese per il triennio successivo. Dunque, un documento centrale e a cui si guarda con molta attenzione anche per comprendere quali sono le priorità sulle quali il Governo, di volta in volta, intende lavorare e, soprattutto, investire.

Per quanto riguarda la manovra approvata ieri in Cdm, le risorse previste rappresentano esattamente ciò che la maggioranza aveva proposto nel suo programma.

La Legge di Bilancio, dunque, andrà ad operare esattamente dove era stato previsto e voluto anche dai cittadini attraverso il voto di settembre 2022. Un segno tangibile di come, dunque, il Governo si stia impegnando concretamente per portare l’Italia a risollevarsi e a crescere.

Ecco come il Governo investe sul futuro dell’Italia, senza dimenticare le radici

Prima di tutto, famiglia e natalità. Investire in questo significa investire esattamente nel futuro del Paese, ed è esattamente ciò che viene fatto con questa manovra.
1 miliardo è stato destinato a favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità, oltre alla conferma della carta “dedicata a te” nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024, allo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l’anno 2024 e altre risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell’anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti.

A tutto ciò si aggiunge anche un altro mese di congedo parentale, retribuito al 60 per cento, per i genitori con figli fino ai 6 anni. Infine, aumentato anche il fondo per il bonus di oltre 150 milioni di euro.

Anche in tema di pensioni, tema che trasversalmente investe anche moltissime famiglie, è stato previsto l’innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini, oltre che requisiti diversi per le donne e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere al lavoro.

Questo pacchetto ben evidenzia la volontà del Governo di supportare la parte vitale dell’Italia, offrendo risorse e puntando con investimenti ingenti a dare nuovo respiro alla collettività.

Un aiuto alla crescita del lavoro e delle imprese

Come riportato nella nostra Costituzione, il lavoro è il primo dei dettati costituzionali. Riconsegnare la giusta dignità ai lavoratori è dunque fondamentale per creare un nuovo quadro economico, più competitivo e sostenibile.

In questo senso, l’ultimo Cdm ha confermato la volontà di rilanciare anche il pubblico impiego, destinando ben cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.

Inoltre, viene confermata la detassazione dei premi di produttività al 5 per cento e dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 euro per tutti gli altri (i benefici potranno essere riconosciuti anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). La decontribuzione assume un volto nuovo con riferimento alle donne lavoratrici, prevedendo che la quota dello sgravio sia pari all’intera quota dei contributi a carico delle lavoratrici stesse, per un anno se hanno due figli fino all’età di 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

Per quanto riguarda le imprese, e per sostenere gli investimenti privati, sarà previsto un credito d’imposta per l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno, sottolineando così come le imprese siano una vera forza motrice dell’economia italiana, e che per questo devono essere adeguatamente sostenute e finanziate.

Un paese sempre più in salute

A smontare le bugie della sinistra sul tema sanità arriva lo stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi per l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse PNRR e 300 milioni riconosciuti alla Regione Siciliana) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026.

Tra le misure previste, una indennità per medici e altro personale sanitario impegnati nella riduzione dei tempi delle liste di attesa. Si stanziano risorse pari a 250 milioni di euro per l’anno 2025 e 350 milioni di euro a decorrere dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale anche con riferimento a nuove assunzioni di personale sanitario. Per i residenti stranieri, cittadini di Paesi non aderenti all’Unione europea, si prevede la possibilità di iscrizione negli elenchi degli aventi diritto alle prestazioni del SSN, versando un contributo di 2.000 euro annui. L’importo del contributo è ridotto per gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per motivi di studio o per quelli collocati alla pari.

Nella sanità dunque arriva un bel taglio netto. Si, ma con il passato e con le bugie della sinistra.

Sicurezza e difesa

Infine, implementate le misure di sicurezza e difesa, tema in cima all’agenda, soprattutto in relazione alla situazione contingente.     
Viene così istituito un fondo destinato al finanziamento delle misure urgenti connesse all’accoglienza dei migranti, anche a sostegno dei comuni interessati e in favore dei minori non accompagnanti. Rideterminato per il 2023 e rifinanziato per il 2024 l’autorizzazione di spesa che abilita il Ministero dell’interno a utilizzare prestazioni di lavoro con contratto a termine per gli Sportelli Unici Immigrazione. Si prevede in favore dei comuni confinanti con altri Paesi europei e dei comuni costieri, interessati dai flussi migratori, un contributo straordinario per l’anno 2023. Si incrementano le risorse finanziarie destinate ad assicurare la funzionalità della rete dei centri di permanenza per i rimpatri (CPR). Si dispone un’autorizzazione di spesa per l’anno 2023 per consentire il proseguimento delle attività connesse al soccorso e all’assistenza, nel territorio nazionale, alla popolazione ucraina.

In sintesi: famiglia, lavoro, sicurezza e salute. Tre pilastri sui quali il Governo sta puntando in maniera significativa e su cui ha anche voluto destinare ingenti risorse al fine di realizzare quel grande progetto di rinnovo dell’Italia, così da renderla più competitiva, più forte e più sana. Sempre a testa alta e tenendo a mente, sopra ogni cosa, l’interesse nazionale.  

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

1 commento

  1. Finalmente un’Italia con gli attributi, grazie a FdI ed alla sua guida. Stampate qualche milione di copie di questo articolo bello chiaro comprensibilissimo da distribuire anche a chi è duro di comprendonio, ai rossi, ai bastian-contrari, alle teste di legno ed ai nati imbecilli.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.