“Faccio un appello al governo: non cestinate la nostra proposta di sanatoria dei debiti fiscali, anzi raddoppiate e andate incontro anche a chi ha sempre pagato tutto concedendo loro uno sconto sulle prossime imposte da pagare in modo da lasciar loro ulteriore liquidità . Pensateci bene governo e maggioranza, su questo ci troverete sempre pronti al dialogo”. A dirlo è Lino Ricchiuti, viceresponsabile nazionale Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia
“Diciamocelo chiaramente, continua Ricchiuti, siamo arrivati allo scoppio dell’epidemia di Covid-19 che già la maggior parte delle piccole imprese o attività autonome erano in piena crisi. Calo dei consumi, e-commerce, pressione fiscale alle stelle, accertamenti continui, hanno prodotto in questi anni cartelle esattoriali e debiti con le banche insostenibili. Tantissimi hanno chiuso e sono entrati nel limbo degli invisibili, altri hanno deciso di andare avanti, sopravvivendo, con la speranza di non ricevere un colpo di grazia. Ma è arrivato il Covid-19. Possiamo già prevedere, avendolo provato sulla propria pelle, cosa ci riserverà il futuro prossimo. Buste verdi contenenti parole fredde e numeri che ghiacciano il sangue nelle vene; piccoli imprenditori ulteriormente piegati dai debiti, incapaci di salvare le loro aziende e, soprattutto, disperati e capaci di qualsiasi gesto, anche estremo. Ci siamo passati ed abbiamo pagato un prezzo altissimo. Quando un essere umano compie l’estremo gesto, vuol dire che non c’è più nulla da fare. Non si può morire per i debiti, non si deve arrivare a questo. Non ci si deve gettare via così. Lo stato, la ‘s’ minuscola non è un errore, ha già in questi anni sulla coscienza la morte di gente perbene, non ladri e truffatori. Lo Stato, quello con la ‘s’ maiuscola, non dovrebbe promuovere uno strozzinaggio legalizzato, con il tasso d’interesse al 300 per cento. E poi, è molto semplice rifugiarsi tra quattro mura, non facendosi vedere in faccia. Burocrati che non conoscono e, forse, non gli importa nulla della vita di questa gente. Per loro è tutto bianco o tutto nero, il grigio non è contemplato. Non esiste discrezionalità, è così e basta. Se poi qualcuno muore durante tutta la trafila, può succedere. Alla fine, ci sarà sempre una vedova che dovrà pagare i debiti contratti dal marito. Siamo ancora in tempo”.
“Fermiamo tutto ciò prima che sia troppo tardi. Dobbiamo recuperare chi ha chiuso, chi sta in bilico e premiare chi è riuscito ad onorare tutte le imposte in questi anni. Le imprese o le salviamo tutte o da settembre ci ritroveremo in strada milioni di nuovi disoccupati ai quali sarà difficile continuare ad elargire sussidi se mancheranno le entrate” conclude Lino Ricchiuti.