Fentanyl, la droga “strategica” che arriva dalla Cina: in pericolo anche l’Italia

Il Fentanyl è un potente anti-dolorifico oppiaceo: più potente della Morfina e dell’Eroina, è inoltre molto semplice da trasportare, prodotto in polvere oppure in pastiglie.

Chiaramente è più economico da produrre rispetto alle altre droghe, ragione per cui il suo prezzo è nettamente inferiore rispetto a tutte le altre sostanze stupefacenti. Un sondaggio pubblicato dall’AGI, dimostra che nell’anno 2021 negli USA, sono morte 34.429 persone a causa dell’Overdose di Fentanyl, rispetto alle 235 del 2010.

L’oppiaceo viene spesso abbinato all’uso di altre sostanze stupefacenti, il suo utilizzo sembra versatile nelle tossicodipenze, ed il picco di consumi non fa altro che salire.

In Occidente, l’uso di questo stupefacente è ormai estremamente diffuso non soltanto negli USA, ma il suo utilizzo sta diventando popolare anche in Europa.

Questa droga stordisce completamente chi la usa, rendendo l’individuo quasi incapace di intendere e di volere: in sintesi, la sostanza in questione, provoca una specie di “Effetto-Zombie”.

In Italia, la scorsa settimana, sono state arrestate 7 persone nel piacentino: gli indagati sarebbero coinvolti nel traffico di Fentanyl e nella produzione.

Tra gli arrestati c’è un 51enne italiano, già noto alle forze dell’ordine: costui potrebbe addirittura essere estradato negli Stati Uniti, in quanto responsabile della morte di un ragazzo americano, scomparso proprio a causa di un’overdose da Fentanyl.

È probabile che la vendita di questo oppiaceo, sia uno degli ennesimi tentativi di indebolire le società europee ed occidentali, annichilendole nella tossicodipendenza e verso la ricerca folle della morte.

Per combattere questa epidemia narcotica, sarà necessario impiegare le migliori risorse in campo militare e politico.

Tuttavia, richiedere una collaborazione alla Cina, per fermare la diffusione del Fentanyl, sarebbe un’azione estremamente significativa: i maggiori produttori ed esportatori della sostanza, infatti, si trovano proprio lì.

Sarebbe anche opportuno che i commissariati cinesi con sede in Italia e presenti in molte città, tra cui Roma -capitale e sede del governo- si impegnassero per cooperare con le istituzioni e con le forze dell’ ordine impegnate in questa battaglia.

Vincere contro lo spaccio delle droghe è sicuramente un’ardua impresa, ma è fondamentale un’ impegno costante per debellare questo fenomeno distruttivo.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

3 Commenti

  1. Non illudiamoci che gli eredi di Mao miao miao accettino di collaborare con le Democrazie. E’ proprio il loro obiettivo quello di annientare l’Occidente, utilizzando tutti i mezzi e gli strumenti che la loro perversità suggerisce: non ci ha insegnato nulla il Covid 19?
    Un modo più veloce -e radicale- di fermare la diffusione del Fentanyl, così come le altre droghe, potrebbe essere quello di adottare pene corporali su chi le produce e le spaccia, a conferma che il più efficace insegnamento è l’esempio.

    • Il Fentanyl addirittura ha già la sua versione upgrade, più del doppio potente, il Carfentanyl.
      Comunque il discorso non è proprio nei termini esposti.
      Fentanyl e Carfentanyl sono stati tirati fuori in Cina, ma come antidolorifici per i malati di linfomi, blastomi, leucemie, etc., per sostituire morfina, idromorfone o ossicodone, derivanti dall’oppio.
      Il problema è che sono stati i cartelli messicani che hanno iniziato ad usare il Fentanyl e derivati per tagliare l’eroina da vendere negli States.
      Inoltre, stile catena di Sant’Antonio, negli States, in particolare a Chicago e Detroit, gli spacciatori al dettaglio (bianchi della Fratellanza Ariana, neri delle gang, salvadoregni, ucraini, etc.)
      si sono messi a tagliare col Carfentanyl l’eroina già tagliata.
      Praticamente alla fine è Carfentanyl tagliato con un po’ di eroina.
      Devastante.
      Purtroppo come qualsiasi cosa negativa che c’è negli States, a distanza di 5-6-7 anni arriva come moda in Europa.
      Bisognerebbe trovare una quadra a livello di politica internazionale per fermare il Fentanyl e derivati, perché in ogni traffico sono anche coinvolti i governi, dato che la droga viaggia in parallelo con il commercio di qualsiasi genere ed ogni governo ha la sua parte di introiti. E comunque non è una cosa dipendente dal colore politico di ogni governo. Ci sono dentro sia quelli di destra che quelli di sinistra. Cambiano solo i modi di come ogni governo voglia far credere di essere coinvolto o meno.
      La droga esiste dalla notte dei tempi.
      Durante l’antica Roma ad esempio non era vista come fenomeno negativo. Marco Aurelio, Mecenate, Seneca, Adriano, Antonio e Cleopatra, e moltissimi altri erano consumatori dichiarati e riconosciuti di oppio, però mai nessuno li ha additati come tossici. Nessuno viveva con la concezione del peccato, nessuno usava come metro di giudizio le inclinazioni personali di ogni essere umano. Usava droga sia il contadino del latifondo che l’imperatore, se era suo piacere, altrimenti se non aveva piacere non usava nulla oppure beveva solo vino. Se poi un imperatore fumava oppio e riusciva ad essere pure capace, tanto meglio.
      Se poi vogliamo un esempio più vicino a noi, il rigido asceta Adolf Hitler non ha mai avuto nulla da ridire sul vizioso Goering che usava morfina 24 ore su 24 ma non veniva mai meno ai suoi impegni.
      La droga fa scalpore di più quando le persone ne parlano per creare metri di giudizio e poi di dietro se ne servono per fare soldi.

      • Io non sono un tecnico né uno studioso di sostanze stupefacenti ma solo un fiero oppositore del consumo di tali sostanze, qualunque sia la loro provenienza ed origine.
        Al di là della sua origine, che comunque vede la Cina sempre protagonista, ciò che mi auspico -e penso che moltissimi siano concordi – è il fatto che produttori e spacciatori vengano a subire un duro e drastico contrasto al fine di dissuadere emulatori e consumatori. E se per bloccare la loro -più o meno libera- diffusione e men che meno liberalizzazione servono metodi drastici, sottoscrivo ancora una volta l’adozione di dure sanzioni, non certo l’ammonimento né la reprimenda o segnalazione nel libro nero dei tossicomani: credo che un bel periodo di lavori forzati o -come si dice edulcorando- ‘lavori socialmente utile’ potrebbe essere più consono.

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