Quanto ci siamo indignati per i DPCM di Conte? Quanto abbiamo gridato allo scandalo e alla violazione della costituzione? Quanto abbiamo sbandierato ai quattro venti che l’esecutivo non poteva certo appropriarsi dei poteri del parlamento con un mero atto amministrativo? Molto ed a ragione. I più valenti costituzionalisti hanno detto la loro, denunciando la svolta illegittima del governo ed anche i tribunali ci hanno fornito in tal senso una provvista giurisprudenziale abbastanza nutrita. Poi è giunto lui, Super Mario, che col governo dei migliori ci avrebbe tolto dal pantano, non solo politico, in cui ormai si era arenata la maggioranza rosso gialla, ma anche tecnico, giuridico e amministrativo.
Tutti avrebbero scommesso sulle doti indubitabili del nuovo presidente del consiglio, che nonostante delle imbarazzanti concessioni politiche ai suoi numerosi alleati, si era anche dotato di personalità di calibro: un giudice costituzionale a far da guardasigilli (che dopo Bonafede sarebbe bastato anche azzeccagarbugli a sistemare i guai) e un giudice amministrativo a fargli da braccio destro alla presidenza del consiglio, il sottosegretariato più pesante in assoluto. Come fallire dal punto di vista giuridico? Con questi pezzi d’artiglieria Draghi sembrava pronto a rimettere in bolla un ordinamento maltrattato e sbilanciato nella separazione dei poteri dalle insipienti mani dell’avvocato del popolo.
E invece no.
Per scelta e non per avventura.
Oggi Draghi è impegolato nell’ennesimo tira e molla dei partiti che lo sostengono, che afflitti ormai da disturbo della personalità multipla e già a caccia di consensi per le imminenti tornate elettorali, tentano di fare la finta voce grossa sulla delega fiscale. Lega e Forza Italia sembrano recalcitranti, hanno bisogno di dire la loro e per non risultare imbelli agli occhi dei propri (rimanenti) elettori, si impuntano sulla riforma del catasto e sulle nuove tasse. Ma si sa, quando i muli sono riottosi, c’è la carota, ma anche il bastone, così Draghi ventila l’ipotesi della fiducia.
Sì, della fiducia, su un disegno di legge DELEGA. Che vuol dire? Molto brevemente, che il governo, che dovrebbe essere delegato dalle camere ad adottare i decreti legislativi, mediante una legge in cui vengono indicati i principi a cui si dovrebbe attenere … questa legge se la scrive da solo.
Ma come? La costituzione attribuisce, ex art 70, l’esercizio del potere legislativo alle Camere (che sono elette dal popolo, ma questo è un fastidioso particolare che i nostri governanti non amano rammentare), che in casi residuali possono delegare all’esecutivo secondo lo schema disegnato dall’art 76 Cost., ossia con “determinazione di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo limitato e per oggetti definiti”.
Ebbene, vuol dire che è il Parlamento a dover dire al governo come fare le leggi. Ma con l’apposizione della fiducia questo principio si ribalta. Sì, perché in tal caso il governo impone al parlamento la propria versione del disegno di legge, mercè la sua caduta: o ti mangi sta minestra o ti butti dalla finestra. Ogni modifica eventuale del ddl in commissione viene infatti superata da un maxi emendamento del governo, su cui si appone la fiducia. Poi i decreti legislativi adottati dal governo ripassano in commissione, ma solo per un parere, eventuale (se entro 30 giorni non è reso nulla quaestio) e non vincolante. E poi è legge dello Stato. Come vedete, il gioco è fatto. Parlamento totalmente scavalcato, causa pavidità dei sostenitori della maggioranza, che tuttavia semplicemente cedono al ricatto. D’altronde se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare. Il concorso tra pavida convenienza dei partiti di maggioranza e proterva mancanza di rispetto dell’assetto costituzionale, muta le regole del gioco, attribuendo un potere illimitato al governo che si manifesta per la satrapia che è.
Rimpiangere le abnormi storture del governo Conte mai, non si stava meglio quando si stava peggio, ma bisogna dire che nulla è cambiato sotto il profilo della tenuta della democrazia, gattopardescamente tutto è come ai tempi dei DPCM, con alcune facce nuove, dal cv più presentabile, ma con lo stesso identico obiettivo di scippare dalle mani del popolo ogni barlume di possibilità di esercitare la sovranità che gli spetta.
Quello che accade in Italia da decenni Dimostra l’attuale situazione critica economica che è senza sbocco grazie alla così detta democrazia di cui noi Italiani siamo illusi di vivere! Ogni governo nato puntualmente ci ha propinato illustri Uomini Specialisti della menzogna Mai votati in particolare con l’avallo dei vari presidenti della repubblica.
IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE grazie ai guerra fondai che ogni giorno riforniscono Armi con una Mano Mentre dall’Altra ipocritamente fanno vedere che cercano la Pace.
Mentre il Popolo ucraino ogni giorno che passa lascia sul Campo morti innocenti.
NON ho Mai sentito un Politico che Abbia proposto una Sfilata/Adunata Oceanica a Piedi Con Milioni di persone verso l’Ucraina Per Bloccare i Bombardamenti da parte di un assassino! P.S. Mario Draghi? All’inizio pensavo che per l’Italia fosse stata la volta Buona di un governo serio Ma Purtroppo nel temo mi sono ricreduto dopo certi fatti che da lui non mi sarei mai aspettato!
TROVA CONFERMA LA MIA AVVERSIONE PER MARIO DRAGHI, CHE SI APPALESA SEMPRE PIU’, QUAL TASSAIOLO, APPIATTITO SULLE POSIZIONI DEI SINISTRONZI PIDDINI, GRILLINI E KOMPAGNIA BRUTTA !!!
Un momento abbiamo dimenticato Monti, non solo Conte viene emulato per i suoi DPCM, ma anche Monti nell’applicare le tasse che dovevano salvare l’Italia. Vi ricordate l’aumento delle accise sui prodotti energetici? Per fare una operazione del genere, non erano necessari due SUPER MARIO, sarebbe stata sufficiente una semplice “serva del prete”. Risultato? Che oggi ci dobbiamo arrabattare per salvare il culo di Di Maio il bibitaro e Company.
Mr blablabla Salvini e il braccio dx del Berlusca voteranno la fiducia anche questa volta .Farebbero meglio a stare zitti invece di blaterare a vanvera.
Mr Sorriso ovvero in nostro Dictactor in pectore come solito minaccerà”’O PRENDETE QUESTA MINESTRA O SALTO LA FINESTRA”’ e tutti la mangiarono ,il vitalizio in primis.
E Mattarella firma tutto, senza profferir parola…….
Certo ci vorrebbe un Presidente della Repubblica con le PALLE, non un chierichetto baciapile come il nostro: il Quirinale non dovrebbe essere il GARANTE della Costituzione? E la Costituzione (dicono la migliore del mondo ? ) NON prevede che il governo faccia i cavoli suoi! Ma siccome questa è un Repubblica delle Banane, il buon Serginjo se ne lava le mani per altri 7 anni (ma anche lui prenderà il vitalizio?). Ci vorrebbe anche da noi un Presidente come Zelenski, con gli attributi al posto giusto, non con la voce da castrato.