Nelle principali piazze italiane, dal 3 giugno che è stato l’ultimo giorno del Ramadan, mese sacro per i musulmani, si sta celebrando l’Eid al-Fitr, una delle feste più importanti della religione islamica.
Da Milano a Palermo, passando per Torino, Firenze, Roma e Napoli, ma anche tante altre località del Belpaese, centinaia, migliaia di musulmani invadono pacificamente le piazze con iniziative di preghiera e festeggiamento.
L’Eid al Fitr dura tre giorni e coinvolge milioni di musulmani nel mondo e per i musulmani in Italia, quella di quest’anno è stata dedicata a Papa Francesco perchè “unica voce forte, chiara, contro ogni discriminazione è quella di Papa Francesco. E arriva dritta al cuore di tutti i musulmani del mondo”. Come ha spiegato Foad Aodi, fondatore delle Co-mai, le comunità del mondo arabo in Italia.
Un colpo d’occhio, quello delle piazze italiane gremite per il fine Ramadan che oltre a dare l’idea del clima di convivenza che si vive nel nostro paese, pone anche l’attenzione su un problema irrisolto che è quello della reciprocità.
Basta provare a immaginare la stessa scena per una qualsiasi festività cristiana in una piazza dell’Araba Saudita o un luogo pubblico del Qatar ad esempio. Sappiamo tutti bene che questo sarebbe impossibile. Così come imposibile costruire chiese cristiane in paesi musulmani come quelli, anche se poi gli stessi finanziano e rivendicano la costruzione di moschee in Italia.
La premessa di una convivenza capace di futuro deve valere anche per i Cristiani nei Paesi a prevalenza islamica, così come il pieno rispetto della libertà di religione, ma su questo, dal Vaticano, mentre si tende sempre di più la mano all’islam, non sembra essere arrivata ancora alcuna rivendicazione importante.