“Secondo un recente studio della CGIA di Mestre, basato su dati dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, l’evasione fiscale in Italia è attribuibile principalmente ai grandi contribuenti, piuttosto che ai piccoli lavoratori autonomi. Negli ultimi 25 anni, solo il 13% degli evasori fiscali aveva una partita IVA, mentre le grandi imprese sono responsabili del 64% del debito fiscale complessivo. Questi dati sfatano il mito costruito ad arte dalla sinistra in questi anni che vede artigiani, commercianti e liberi professionisti come i principali evasori, evidenziando invece il ruolo predominante delle grandi imprese nell’evasione fiscale italiana. Su un totale di 1.279,8 miliardi di euro di crediti fiscali non riscossi tra il 2000 e il 31 gennaio 2025, solo 156,7 miliardi sono riconducibili a persone fisiche con attività economica autonoma, mentre le grandi imprese sono responsabili di una grossa fetta del debito fiscale: ben 822,7 miliardi di euro. La sinistra è stata per anni nemica giurata del popolo delle partite iva, ma finalmente questa cappa asfissiante si sta diradando grazie alla riforma fiscale e l’Italia può tornare a sperare in un futuro migliore. Nessuna partita iva vuole un ‘fisco amico’, ma un fisco umanamente sopportabile. Nelle regole fiscali che la sinistra ci ha regalato in questo decennio c’erano solo vessazioni e per giustificare tale accanimento non c’era niente di meglio da fare che dare in pasto all’opinione pubblica tale ideologia”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.