Stasera per la terza volta in pochi mesi gli spagnoli conosceranno i risultati delle urne per
le ennesime elezioni politiche. Le quarte in quattro anni, le secondo negli ultimi sette mesi.
Un azzardo del premier socialista Sanchez che, dopo aver condotto un ribaltone parlamentare contro i Popolari con l’aiuto dei partiti autonomisti, aveva provato a dare vita ad un governo di sinistra che però si è arenato in trattative infinite con la sinistra radicale di Podemos e con gli stessi separatisti. Sanchez ha così condotto la Spagna a nuove elezioni anticipate, facendo appello al voto utile e cercando di svuotare contemporaneamente la sinistra radicale e i centristi di Ciudadanos. Nel frattempo è esplosa nuovamente con virulenza la questione catalana. Dopo la condanna di nove leader indipendentisti sono riprese manifestazioni sempre più violente a Barcellona e in tutta la Catalogna, persino a Madrid, con attacchi premeditati contro la Policia Nacional e la Guardia Civil.
È in questo quadro che VOX, il partito della destra identitaria, alleato di Fratelli d’Italia nel gruppo ECR, quello dei conservatori europei, sta registrando una crescita sempre più evidente. Tanto che i sondaggi della vigilia lo accreditano di un consenso superiore al 13% e addirittura della possibilità di diventare il terzo partito di Spagna dopo socialisti e popolari.
Sapremo tra poche se le urne confermeranno le previsioni della vigilia ma la crescita di VOX è un dato ormai riconosciuto da tutti gli opinionisti, che pure ovviamente non mancano di demonizzare il partito e il suo leader Santiago Abascal.
Proprio Abascal è stato uno degli ospiti più applauditi nell’ultima edizione di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia svoltasi anche quest’anno a Roma.
Le sue parole d’ordine sono le stesse di Giorgia Meloni: difesa dell’identità nazionale, tutela della sovranità nazionale contro i diktat di Bruxelles, difesa della vita e della famiglia, contrasto all’immigrazione selvaggia. A queste si aggiunge il tema forte della lotta contro ogni forma di secessionismo e autonomismo esasperato. Quello stesso che la Lega ha a lungo tempo solleticato simpatizzando con i catalanisti e che non a caso ha portato ad una polemica anche in Spagna pochi giorni fa, dopo che nel grande raduno del centrodestra in Pizza San Giovanni era comparsa una bandiera indipendentista catalana insieme ad una leghista. Abascal in quell’occasione ha parlato chiaro, ricevendo l’immediato sostegno di Giorgia Meloni. Per Fratelli d’Italia come per VOX il separatismo è un alleato naturale dei poteri forti e dell’euroburocrazia che vogliono svuotare le sovranità nazionali ed è quindi un nemico da combattere.
Proprio la posizione forte e coerente di VOX contro il colpo di stato permanente in Catalogna e a difesa delle forze dell’ordine ripetutamente aggredite da secessionisti e black block spesso mischiati ha fatto crescere il partito di Abascal. Senza dimenticare la posizione coraggiosa e mai nostalgica contro l’operazione ideologica del premier Sanchez che, per recuperare consensi all’estrema sinistra, ha pensato bene di riesumare la salma di Francisco Franco rimuovendola dal sacrario della Valle de Los Caidos. Lì proprio Franco aveva fatto seppellire migliaia di caduti della guerra civile spagnola, sia franchisti che comunisti. Un gesto di civiltà e di riconciliazione nazionale che Sanchez ha voluto distruggere, inseguendo le divisioni ideologiche del Novecento per un mero calcolo elettorale. Che però, stando ai sondaggi, non dovrebbe bastare a consegnargli una maggioranza stabile nella prossima Moncloa. Così che la vera sorpresa di stasera potrebbero essere proprio i nostri fratelli spagnoli di VOX.