In questi giorni abbiamo sentito tanto parlare di Giulio Deangeli, un eccellenza italiana di 25 anni, che dopo aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia lo scorso 20 luglio e aver vinto ben 5 borse di studio per il dottorato a Cambridge, ora ha conseguito una seconda laurea in Biotecnologie, anche questa volta con il massimo dei voti.
Ragazzo prodigio made in Italy
Giulio è uno studente dell’Università di Pisa, e fin da ragazzo ha manifestato il suo amore per il sapere. Nel 2013 ha partecipato alle olimpiadi di Neuroscienze, classificandosi al primo posto nelle selezioni nazionali e in seconda posizione nella gara mondiale.
Il motivo per cui si iscrisse a questa competizione? “A scuola non si studiavano le neuroscienze”.
Questa eccellenza italiana non ha intenzione di fermarsi qui, infatti entro la fine dell’anno, dovrebbe riuscire a completare gli studi per laurearsi questa volta in Ingegneria e Biotecnologie Molecolari.
Fuga di cervelli
Di questi tempi è doveroso applaudire ragazzi come Giulio, i quali con i loro successi contribuiscono a rendere grande l’Italia. Ogni italiano si inorgoglisce sapendo che una tale mente è stata forgiata nella nostra Patria e stimolata nelle nostre scuole e università. Ma alla fine della festa, quando degli applausi rimarrà solo una lontana eco, cosa succederà?
I dati Istat dicono che nel 2018 sono partiti 117mila italiani di cui 30mila laureati. Tra il 2009 e il 2018, sono stati 182mila i laureati emigrati all’estero, una fuga di cervelli che non sembra volersi arrestare.
Solo nel 2018 hanno lasciato il paese in 29mila, cioè il 6% in più dell’ultimo decennio, e ben il 45% in più degli ultimi 5 anni, la maggior parte dei quali cerca fortuna nel Regno Unito.
Sostanzialmente abbiamo dei piccoli geni che riusciamo a far crescere e a far diventare delle eccellenze invidiate in tutto il mondo, ma alla fine, non essendoci una politica giovanile che punti a far attecchire nella nostra Patria queste giovani menti, si ritrovano costretti a dover emigrare all’estero per cercare la propria fortuna fuori dall’Italia e riuscire a coronare con un lavoro adeguato il proprio percorso accademico.
La Ferrari
Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, parlando di cervelli in fuga ha proposto un simpatico ma chiaro esempio: “Formare questi giovani costa come comprarsi una Ferrari. Noi siamo l’unico Paese al mondo che mette da parte i soldi per comprarsela e quando ha la Ferrari, la regala ai tedeschi. Questa non è una strategia intelligente. Teniamoci la Ferrari.”
I cervelli italiani devono poter essere messi nella condizione di rimanere in Italia, per poter contribuire a rendere la nostra Patria un posto ancora più bello.