Giustizia, finalmente il governo mette mano alla riforma

L’Italia volta pagina: il governo ha dato l’input decisivo per la riforma che alleggerisce il sistema e lo semplifica, per garantire un processo equo e incardinato al principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva. Il Consiglio dei Ministri ha approvato uno storico disegno di legge di riforma della giustizia per dar vita a un diritto penale liberale che, senza privare di alcun strumento forze di polizia e procure per accertare i reati, consegna più garanzie ai cittadini.

Finisce l’era dei processi mediatici: le intercettazioni rimangono inalterate per l’accertamento di eventuali reati, ma non potranno più essere usate per processi politici sulla carta stampata, se non vengono utilizzate nel processo penale. Più diritti, più garanzie, senza togliere alle magistrature gli strumenti necessari per contrastare il crimine.

Le misure già adottate e quelle in esame in Parlamento sono la prova tangibile dell’impegno politico verso una giustizia finalizzata a liberare le forze sane della Nazione. Rispondere alla domanda di giustizia significa: pieno rispetto delle garanzie del processo, certezza dell’esecuzione della pena e celerità nella definizione dei giudizi civili, penali e amministrativi. Il governo punta così a restituire fiducia agli investitori e dare respiro alle aziende anche liberando gli amministratori dalla cosiddetta “paura della firma”. Un percorso avviato, che ha già iniziato a porre rimedio alle storture determinate dai governi precedenti e che si dirige verso una riforma strutturale per una giustizia giusta.

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Redazione
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La Redazione de La Voce del Patriota

1 commento

  1. Mi dispiace non sentire parlare di separazione delle carriere dei magistrati in questo articolo. È passata in cavalleria? Spero di no perché quella era la priorità numero 1.
    Silenzio assoluto anche sulla responsabilità civile del magistrato per i gravi danni dolosi o colposi all’imputato, oggetto di un referendum molti anni fa il cui verdetto fu completamente disatteso.
    Mi sembrano due principi di civiltà davvero minimi e fondamentali.

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