A sciogliere la matassa su Tito ci pensa il Quirinale, con un chiarimento su come la legge sulle onorificenze funziona effettivamente qui in Italia. Un chiarimento che fa un favore sia alla destra – anzi, sposa pienamente la proposta di legge presentata dal centrodestra e da Fratelli d’Italia – sia alla sinistra, sottraendola da quell’imbarazzo che per mesi l’ha tenuta in bilico: cedere alle pressioni della destra e sposare una causa di pura italianità – quella del riconoscimento di una delle più grandi tragedie ai danni di connazionali – oppure continuare a difendere con le unghie l’onorificenza di uno dei padri del comunismo del Novecento. Un dittatore che ha nutrito odio anti-italiano difeso da italiani stessi: una vergogna della quale l’onorificenza, concessa nel 1969, fu la rappresentazione più grande, in quel triste contesto politico e sociale che, in quegli anni, mise a tacere i crimini comunisti ai danni di civili italiani durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Le onorificenze sono legate all’esistenza in vita dell’insignito e decadono con la sua morte. Non possono essere concesse onorificenze alla memoria”: questa la sentenza finale del Colle, secondo le cui parole, dunque, l’onorificenza di Tito sarebbe decaduta alla sua morte, nel 1980. E come lui, così anche i titoli di altri dittatori concessi nel Novecento, come quella per Ceaucescu. Esprime soddisfazione Alessandro Urzì, capogruppo di FdI nella commissione Affari costituzionali della Camera: “La decadenza dell’onorificenza concessa al Maresciallo Tito, e la piena consapevolezza di ciò, rende onore alla memoria dolorosa del popolo italiano e a quelle delle vittime di foibe e persecuzioni”. Anche i dem festeggiano, probabilmente per i motivi di cui sopra, parlando di decisione “ineccepibile” e auspicando che “tutti prendano atto di questa autorevole presa di posizione lasciando la materia alla storia e all’interpretazione degli storici, fuori da strumentalizzazioni politiche”. Ci si chiede come mai, se in ballo ci sono amici della sinistra, quella della destra sia sempre strumentalizzazione…