Forse gli ultimi episodi di intolleranza da parte di studenti, antagonisti e centri sociali avevano fatto pensare a un’istruzione interamente nelle mani dei gruppi di sinistra. Molinari zittito alla Federico II di Napoli, Parenzo imbavagliato alla Sapienza di Roma (con matrice anti-semita), fino allo scorso anno quando, ancora alla Sapienza, Daniele Capezzone e Fabio Roscani furono bloccati e fu impedito loro di parlare. E ancora gli scontri di Pisa, dove gli studenti che trovarono lo scontro con la Polizia appartenevano alle associazioni studentesche di sinistra. Tutti questi episodi, in pratica, forse hanno distorto la realtà dei fatti, dipingendo l’immagine di una scuola totalmente a sinistra. Estrema sinistra. Si aggiunga poi la narrazione di una sinistra che, solidarizzando con certe associazioni, racconta di un governo contro i giovani, ed ecco che la frittata è fatta.
Ma le cose non stanno così. Nelle scuole italiane si è votato il nuovo portavoce nazionale degli studenti. Una figura importante che, per essere eletto, ha bisogno di un ampio consenso, dovendo trovare l’appoggio delle consulte regionali, a loro volta scelte dalle consulte provinciale. Un sistema, insomma, capillare che quest’anno ha scelto come nuovo portavoce Luca Santo, liceale appartenente ad Azione Studentesca, movimento degli studenti vicino proprio a Fratelli d’Italia e alla destra. Per Azione Studentesca si tratta del secondo successo consecutivo in due anni, questa volta arrivato al primo turno, ottenendo l’appoggio di ben undici regioni. “Questo – dice a Libero Riccardo Ponzio, presidente di Azione studentesca – è l’unico termometro chiaro per valutare il consenso, siamo diventati il primo movimento studentesco d’Italia”. E ancora: “Noi vogliamo comunicare la nostra visione del mondo ma poi cerchiamo soprattutto di risolvere i problemi concreti dei giovani. La sinistra invece prova a mobilitare gli studenti puntando solo su cose lontane, come appunto l’antifascismo militante. Ma è una strategia che non funziona più”.
Anche Fabio Roscani, deputato Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale, intervistato da Libero, si è espresso sul tema: “A me non ha stupito – ha detto – che sia stato eletto portavoce nazionale degli studenti un ragazzo di destra”. Qualcosa si sta muovendo anche nel mondo universitario, dove sta crescendo anche Azione Universitaria. Il tentativo è quello di liberare l’istruzione dal consolidato monopolio culturale della sinistra e dall’intolleranza di un estremismo che, ormai, fa capo solo alla sinistra. Gli studenti ci stanno provando: “Le liste di riferimento di questi contestatori alle elezioni universitarie arrivano costantemente ultime” ha spiegato Roscani, “nonostante tra i progressisti ci sia ancora chi solidarizza con questa gente. Certo, se qualche professore non facesse più post dedicati ai brigatisti rossi sarebbe già – ha concluso – un piccolo passo in avanti”.
Caro Andrea, e di che ci stupiamo?
Quando ero a scuola, ed era un periodo di grande agitazione dei gruppi di sinistra, ricordo una insegnante, militante di uno di questi gruppi, proveniente dalla vecchia scuola PCI, che a fronte delle assemblee cui partecipavano più o meno 60 studenti sui mille della scuola, rassicurava i partecipanti con la teoria dell”attivo”.
Non importa se siamo minoranza, diceva, quelli che siamo qui – i 60 su 1000 – siamo la parte attiva, quella che conta. Gli altri che non sono “attivi” non contano.
Grande lezione di democrazia! Lezione nel prosieguo imparata da molti, nonostante l’evidenza della “maggioranza silenziosa” che fortunatamente ebbe poi modo di farsi valere.
Infatti oggi vediamo che, in armonia con questa teoria, una minoranza faziosa, rumorosa e prepotente sembra poter condizionare l’opinione pubblica in misura spropositata rispetto all’effettivo peso e consenso che rappresenta.
Basta vedere gli interventi violenti anti Israele – li chiamerei meglio pro terroristi e islamici – ma anche gli “hater” sui social, o i famosi referendum on line dei M5S nel quali una minoranza di “attivi” pretendeva di dettare la linea ad una platea di votanti, o anche solo di iscritti, ben più numerosa.
Il bolscevismo purtroppo ha radici profonde nell’avversione alla democrazia ed alla civile convivenza.
Forza Giorgia, con la calma e la fermezza arriveremo a “sgonfiarli”, come a suo tempo fece la maggioranza silenziosa con gli scioperi a oltranza a Mirafiori.
Con affetto
Alessandro